L'Anpi e l'Anppia nello stigmatizzare gli accadimenti di Roma e nel manifestare la loro solidarietà ai lavoratori ternani, considerano le reazioni delle forze dell’ordine sproporzionate e lesive del diritto costituzionalmente garantito di manifestare il loro pensiero. Nello specifico, giudicano grave usare i manganelli contro chi protesta pacificamente per la conservazione del  lavoro, per la difesa degli equilibri psicologici ed economici della famiglia, per  assicurare prospettive meno fosche al loro futuro, preoccupati delle conseguenze che deriveranno dall’applicazione della linea proposta dalla ThyssenKrupp.La violenza non s’accorda con l’esercizio del dissenso, in specie se questo è esternato con correttezza, ragione e onestà intellettuale a favore di un diritto e della libertà delle opinioni. Si auspica che le parti in causa: MISE, Sindacati,  Istituzioni locali  e Azienda proseguano civilmente il confronto per arrivare ad una soluzione rispettosa delle esigenze di tutti.Si fa appello, infine, al Governo perché eviti che la "Terni"sia sottoposta ai temuti spacchettamenti, superi la possibilità di frantumazione, veda assicurati gli attuali volumi produttivi e disponga di un piano industriale fatto di investimenti e prospettive certi, non solo per chi ci lavora, ma nell’interesse della città, dell'Umbria, dell'Italia e della stessa Europa.

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