(di Claudio Sebastiani) (ANSA) - TERNI- Torna a salire la tensione per la vertenza Ast di Terni. Con un nuovo sciopero a oltranza scattato nel pomeriggio dopo l'annuncio dell'azienda che da lunedi' sara' attuata una riduzione dei turni di lavoro. Decisione arrivata mentre a Roma il presidente del Consiglio Matteo Renzi ribadiva di essere molto preoccupato per lo stabilimento umbro e il suo impegno per la vertenza.

Una vertenza che oggi non e' la sola al centro dell'attenzione. Polemiche sono infatti scaturite da un'intervista del presidente di Federacciai Antonio Gozzi sulla Lucchini di Piombino, per la quale ha espresso dubbi sul piano presentato dall'algerina Cevital. Il viceministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti ha ricordato come si tratti di un'azienda in amministrazione straordinaria. "Nessuno proprio nessuno - ha aggiunto - puo' permettersi ingerenze in questo processo".

Con il sindaco di Piombino Massimo Giuliani che sottolinea: "noi dobbiamo difendere gli interessi di un intero territorio massacrato dalla crisi ed assicurare continuita' produttiva alla Lucchini". La Regione sta intanto valutando se agire legalmente, con il presidente Enrico Rossi che ha parlato di "miseri capitalisti".

A Roma, intanto, incontrando una scolaresca umbra, Renzi e' tornato a parlare dell'Ast. "Siamo molto preoccupati" ha detto. "Stiamo lavorando" ha quindi aggiunto il premier rivolto ai ragazzi di Narni.

Ma da oggi pomeriggio le acciaierie sono di nuovo bloccate dopo che l'azienda ha annunciato la riduzione dei turni motivandola con l'insufficienza degli organici in seguito alla decisione di 103 lavoratori di accettare mobilita' e licenziamenti incentivati. Decisione inaccettabile per i sindacati che hanno subito proclamato uno sciopero a oltranza dell'intero gruppo. E' stato anche deciso di attuare presidi fissi davanti a Comune e prefettura oltreche' ai cancelli della fabbrica.

Un centinaio di dipendenti dell'Ast si sono quindi recati in municipio occupando l'aula del Consiglio comunale. Iniziativa che andra' avanti 24 ore su 24. L'obiettivo e' di alzarne "il livello mediatico" della protesta portandola "fuori dalla regione e dalla nazione". I dipendenti dell'Ast hanno anche chiesto di bloccare le attivita' istituzionali al sindaco Leopoldo Di Girolamo. Che si e' subito detto disponibile. Cosi' ha annunciato di essere favorevole "ad andare ad Essen (in Germania dove c' e' la sede della ThyssenKrupp - ndr) e il primo pullman lo pago io". Da Di Girolamo anche la proposta di una campagna boicottaggio. "Non si devono vendere - ha detto - prodotti Tk in Italia".

Condividi