PERUGIA - C'e' Simone, 37 anni, ex broker con un progetto ambizioso nel cassetto: aprire una pizzeria a Singapore; ci sono Francesco, Roberta, Yuri, Ivana, Donatella e Manuela, 30 anni di esperienza nel settore grafico e poligrafico e la determinazione di costituire una societa' cooperativa; e Valeria ed Ermanno, compagni nella vita e nel lavoro che vorrebbero reinventarsi imprenditori in Italia o all'estero.

Storie diverse di cassintegrati provenienti dai settori piu' disparati: il futuro, per tutti, e' un attestato di qualifica di Pizzaiolo riconosciuto ai sensi della legge 845/78 e rilasciato dall'Universita' dei sapori di Perugia dopo 170 ore di lezione.
Oggi, nel Centro di formazione e cultura dell'alimentazione di Perugia, la giornata conclusiva di questo percorso che ha guidato i 14 allievi alla scoperta dei segreti dell'arte bianca e delle tecniche della panetteria e dei prodotti da forno, coperto da voucher formativo individuale erogato dalla Provincia di Perugia. 

Un viaggio di sapore, concluso oggi con un ricco buffet benaugurale, coordinato dai docenti Luca e Alessio Antonucci. 

Un programma formativo ampio ed articolato - sottolinea un comunicato dell'Universita' dei sapori - che passa dalla pizza al piatto alla pala, per arrivare a quella al taglio, non tralasciando la bromatologia degli ingredienti, il bilanciamento delle ricette, l'utilizzo di farine particolari e alternative l'impiego di lieviti naturali e paste madri. 

"Universita' dei sapori - ha commentato la presidente, Anna Rita Fioroni - accoglie con particolare soddisfazione l'esito di questo positivo percorso formativo. Riteniamo possa essere un processo importante per diversi fattori, non solo per l'accrescimento di competenze e l'acquisizione di conoscenze tecniche specifiche, ma anche per la capacita' di attivare un processo di solidarieta' importante. Gli allievi cassaintegrati di questo corso hanno socializzato e sviluppato una motivazione comune che ha consentito loro di superare con piu' leggerezza un percorso di vita segnato da indubbie difficolta'. I meccanismi di solidarieta' e  socialita', uniti alla loro propria determinazione, hanno consentito loro di ipotizzare anche un percorso imprenditoriale, in Italia o all'estero".

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