Ast/Vescovo Terni, riaprire dialogo su basi giustizia e equità, no irrigidimenti
TERNI - Il vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, rinnova "l'invito a riaprire il dialogo tra le parti interessate su basi della giustizia e dell'equita', evitando irrigidimenti pericolosi", a seguito degli ultimi avvenimenti della vertenza dell'Ast con il fallimento delle trattative e alla vigilia dello sciopero cittadino di venerdi' prossimo.
"Si promuova una riflessione seria che favorisca l'avvicinamento delle posizioni verso l'attenzione alla persona, al bene comune oltre che all'interesse della ThyssenKrupp": questa la sollecitazione espressa dal vescovo.
"Lo sciopero generale proclamato - continua padre Piemontese in una nota diffusa dalla diocesi - serva a ribadire questa volonta' di proposta e di dialogo e a tutelare i lavoratori e la citta'".
"Come cristiani di questo territorio - aggiunge, fra l'altro, il vescovo - desideriamo unirci ai lavoratori, ai cittadini e alle istituzioni locali e regionali per riaffermare il desiderio di una giusta soluzione della trattativa. Siano di monito e incoraggiamento le parole di Papa Francesco, pronunciate per noi il 3 settembre" in merito alla vicenda Ast ("Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa, va sempre posta la
persona e la sua dignita'! Col lavoro non si gioca").
"La comunita' ecclesiale di Terni-Narni-Amelia - afferma il vescovo - dopo aver posto grande speranza nelle trattative tra le parti interessate, e' grandemente amareggiata per la mancata soluzione della vertenza dell'Ast, che riguarda il posto di lavoro di centinaia di lavoratori e il futuro stesso della citta' di Terni. Tante speranze, coltivate fin dall'inizio dell'anno, si vedono vanificate dalla mancata intesa, vanamente ricercata negli incontri di settembre e inizio ottobre. Ora si temono prove di forza che non concorrono alla soluzione dei problemi, ma ad esasperare ulteriormente gli animi e a saturare l'ambiente di tossine pericolose, se non proprio mortifere".
Il vescovo esprime l'augurio che "la manifestazione, pur nella ferma proposta dei diritti dei lavoratori e del futuro della nostra citta', si svolga pacificamente e nel rispetto di tutti" ed invita "i sacerdoti, fedeli e quanti non potranno prendere parte alla manifestazione ufficiale, a ritrovarsi nella propria chiesa, alle ore 12, per pregare per la nostra citta' e per tutti coloro che sono alle prese con la disoccupazione e la precarieta'".

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