PERUGIA – Sottufficiali ed Agenti del Comando Stazione di Sant’Anatolia di Narco del Corpo Forestale dello Stato, hanno accertato  in località Fosso di Cannaiola in Comune di Vallo di Nera (PG) in area boscata, sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, opere di movimento di terreno consistenti in rinterri all’interno dell’alveo del Fosso di Cannaiola e scavi limitrofi allo stesso eseguiti senza le previste e preventive autorizzazioni urbanistiche-edilizie e paesaggistiche-ambientali.

Il  responsabile,  un quarantenne della zona  che,  al fine di raggiungere con mezzi meccanici un rateo boschivo per  effettuare le operazioni di esbosco,  era  intervenuto modificando  di fatto il suolo  e  determinando un’alterazione delle condizioni idrogeologiche del Fosso che, così come oggi  si  presenta, costituisce  un nuovo potenziale  pericolo per la pubblica e privata incolumità.

Le opere effettuate dal soggetto deferito alla Procura della Repubblica di Spoleto, sono state realizzate successivamente agli eventi calamitosi occorsi in data 24 luglio 2014 in località Montefiorello in Comune di Vallo di Nera.  In tale occasione la zona era stata interessata da condizioni metereologiche particolarmente  avverse che  provocarono l’esondazione sia  del Fosso denominato “di Montefiorello” che appunto, del suo affluente “di Cannaiola” con conseguente trascinamento  a  valle di  una grande quantità di materiale costituito da terra, detriti e rocce. Scattato l’allarme,  intervennero per  i primi soccorsi di protezione civile:  Comune, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, nonché imprese private, quest’ultime allertate con “somma urgenza” direttamente  dal Comune di Vallo di Nera.

I  reati ipotizzati vanno dalla realizzazione di opere urbanistiche-edilizie in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale in assenza delle previste e preventive autorizzazioni, danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali. Le violazioni di natura amministrativa contestate per  quanto riguarda  il rateo boschivo sottoposto al taglio vanno dal mancato esbosco al taglio male eseguito; per la realizzazione delle opere abusivamente realizzate vanno dallo sradicamento di ceppaie al danno per le movimentazioni di terra che hanno determinato un cambiamento della destinazione d’uso del fosso per un importo complessivo notificato al trasgressore di  circa   2.500 euro.

Il responsabile sarà altresì chiamato al ripristino dello stato dei luoghi una volta che il Comune competente disporrà  la  sospensione dei lavori.

 

 

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