Ast: il ministro fa l’equidistante. Guidi: “Azienda e sindacati troppo rigidi”
ROMA - "Azienda e sindacati" sono stati "troppo rigidi nella contrattazione aziendale". Lo afferma il ministro dello Sviluppo Federica Guidi in merito alla rottura delle trattative sull'Ast di Terni nel tentativo di giustificare il suo fallimento, non esitando ad assumere una posizione di equidistanza fra le parti alla quale si deve probabilmente il fallimento della sua mediazione che avrebbe richiesto un più deciso contrasto nei confronti delle manovre della multinazionale tedesca, mentre Bruxelles, che ha giocato un ruolo estremamente negativo nella vicenda, dopo aver provocato i cocci ora resta a guardare .
Grazie all'azione del Governo, aggiunge Guidi, "il piano e' profondamente cambiato", con 100 milioni di investimenti in 4 anni". Come quelli promessi per la vicenda ex Merloni che dovevano servire per rilanciare l’economia dell’area umbro-marchigiana in profonda crisi e dei quali non si è più saputo nulla.
"Fin dall'inizio di questa lunga vicenda - si legge per la precisione nella nota ministeriale - il governo si e' adoperato per ottenere da AST l'irrobustimento delle prospettive industriali dello stabilimento di Terni rispetto al piano iniziale. Proprio grazie a questa azione del Governo il piano e' profondamente cambiato: un piano di investimenti di 100 milioni di euro in 4 anni, 10 milioni per la ricerca e lo sviluppo, il trasferimento della linea di laminazione a freddo di Torino, il mantenimento dell'attuale capacita' produttiva almeno ai livelli registrati negli ultimi tre anni e la riduzione al minimo del numero degli esuberi previsti dall'azienda". Insomma, "il governo ha profuso ogni sforzo per monitorare da vicino e assistere azienda e sindacati nelle trattative di secondo livello, di loro stretta spettanza, come le stesse parti sociali avevano chiesto nell'accordo che avevano firmato il 4 settembre 2014 affinche' il confronto si svolgesse al Ministero dello Sviluppo Economico".
Inoltre, aggiunge ancora il ministro, "dopo diversi incontri fra le parti senza alcun esito il Governo, sollecitato dalle parti, ha accompagnato progressivamente il tentativo negoziale cercando di agevolare il raggiungimento di un'intesa. In questo non e' stato aiutato dalle rigidita' manifestatesi che hanno contribuito a mantenere un clima molto difficile in termini di relazioni industriali tra le parti. Nonostante questo irrigidimento su alcuni aspetti della trattativa, il governo aveva progressivamente individuato i punti intorno ai quali si sarebbe potuta raggiungere un'intesa come era stato auspicato in occasione del primo intervento che aveva gia' portato al ritiro della procedura di mobilita' avviata dall'azienda".
Inoltre "il governo ha ribadito anche in questa occasione che avrebbe messo in campo tutte le misure relative, tra l'altro, all'efficientamento dei costi energetici in grado, a legislazione vigente, di aiutare il raggiungimento di un accordo. Ancora ieri sera il governo, nel tentativo di proporre un accordo quadro che mediasse fra punti sui quali permanevano distanze fra le parti, ha richiamato le stesse ad un estremo sforzo di responsabilita' finalizzato a proseguire la discussione in un clima meno conflittuale che l'esercizio di atti unilaterali, come avvenuto stamattina, avrebbe inevitabilmente reso molto piu' difficile".
Il governo - si dice anche nella nota del ministro - "ribadisce la volonta' di continuare ad offrire ogni sostegno affinche' le parti raggiungano un accordo che garantisca lo stabilimento produttivo, lo sviluppo e l'occupazione dell'AST di Terni auspicando che l'avvio delle procedure di mobilita' non vanifichi gli sforzi finora compiuti, per cercare una soluzione che salvaguardi il futuro di questo importante sito industriale".

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