Il 10 ottobre sciopero della scuola contro il piano di Renzi
Dietro il fumo di 136 pagine con linguaggio accattivante e con la promessa di stabilizzare da settembre 2015 i circa 150 mila precari delle GAE, il furbone Renzi e i suoi consiglieri ci hanno squadernato con il loro Piano tutto il peggio che in materia di scuola-azienda, scuola-miseria e scuola-quiz i governi degli ultimi 20 anni hanno cercato di imporre all’istruzione pubblica.
Il 10 ottobre sciopereremo e manifesteremo perché le promesse fatte ad una parte dei precari diventino realtà con l’inserimento nella Finanziaria (entro il 15 ottobre) delle somme occorrenti per l’assunzione stabile, a parziale compensazione per i tanti anni di discriminazioni e aleatorietà di vita subiti da docenti ed Ata e come risposta positiva alle tante lotte dei precari e dei Cobas.
Vogliamo anche impedire che vengano nel contempo espulse le tante decine di migliaia di precari da tempo assunti e licenziati ogni anno, che, come quelli delle GAE, si sono guadagnati sul campo la stabilizzazione, ed evitare loro la beffa di un ulteriore concorso e la perdita persino delle supplenze.
Va diradato rapidamente il fumo sulla cattiva scuola di Renzi, su un Piano che è la “summa” di tante distruttive proposte per scuole dominate da presidi-padroni, da lotte concorrenziali tra docenti ed Ata per qualche spicciolo in più, da valutazioni-quiz del lavoro docente e delle scuole, da apprendistato nelle imprese, per gli studenti, invece che istruzione.
Sciopereremo e manifesteremo per dire SI all’assunzione di tutti i/le precari/e che lavorano da anni nella scuola; NO ai presidi-Marchionne a cui si vuole dare il potere di assumere, licenziare e premiare con sedicenti “aumenti di merito” i docenti più succubi. Diciamo SI’ alla gestione collegiale della scuola; NO ai grotteschi “scatti di merito” al 66% (???) del personale; SI al mantenimento degli scatti di anzianità; NO al blocco dei contratti e al continuo immiserimento delle scuole, SI’ a 300 euro netti mensili di aumento per docenti ed Ata a parziale compensazione di quanto perso in questi anni di blocco salariale, SI’ a massicci investimenti nella scuola pubblica; NO al docente “mentor” e agli “innovatori naturali”, al Sistema di Valutazione nazionale e al Registro nazionale del personale, basati sui quiz Invalsi per misurare le capacità di docenti, studenti e scuole, SI’ all’anno sabbatico di aggiornamento; NO alla scuola in mano alle imprese, NO all’obbligo di apprendistato in azienda per gli studenti durante l’anno scolastico, NO alle classi pollaio; NO alla mobilità intercompartimentale obbligatoria per i docenti “inidonei”; SI’ all’immediato pensionamento dei Quota 96.
COBAS, comitati di base della scuola Terni




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