Città di Castello celebra i 70 anni della ricostituzione della Camera del Lavoro
CITTA’ DI CASTELLO - Il 15 Settembre del 1944 veniva ricostituita la Camera del Lavoro di Città di Castello, dopo che nel 1928, dopo una strenua difesa da parte dei lavoratori, era stata incendiata dalle squadracce fasciste.
La ricostituzione della CAMERA DEL LAVORO di CITTA’ di CASTELLO avveniva nello slancio unitario ed antifascista della lotta di liberazione che aveva prodotto a livello sindacale il Patto di Roma, il 3 giugno 1944, e la rinascita della CGIL, che introduceva, nel panorama politico-sociale di un paese per metà ancora in guerra, un nuovo soggetto sociale, articolato sul territorio nazionale la cui «peculiare caratteristica negli anni della ricostruzione postbellica era “ l'adesione ai bisogni immediati espressi non solo dalla classe operaia del Nord, ma anche dalle grandi masse contadine e bracciantili del Mezzogiorno e dai ceti popolari più colpiti dagli effetti della guerra “.
Il Patto, frutto dell'accordo tra le principali forze politiche impegnate nella lotta di liberazione, Cattolica-Socialista –Comunista- Azionista, fissava i principi generali strategici e organizzativi e doveva rappresentare, secondo gli stessi firmatari, lo strumento unitario senza distinzioni di opinioni politiche e di fede religiosa di partecipazione e di lotta, più efficacie per l’opera di ricostituzione del Paese, opera necessariamente imperniata sulle forze del lavoro.
La ricostituzione della Camera del Lavoro a Città di Castello rappresentò anche qui il momento centrale di questo sforzo concorde.
Il pieno accordo con cui si sviluppò l’azione sindacale permise di conseguire subito risultati soddisfacenti in tutto il territorio di competenza della CAMERA DEL LAVORO e i lavoratori aderirono con prontezza in uno slancio unitario che rese possibile le prime importanti conquiste e riconciliò la classe lavoratrice con la politica e la partecipazione democratica. Immediatamente cominciarono ad operare i sindacati dei lavoratori del tabacco, dei ferrovieri, dei tipografi, degli edili, dei meccanici, dei grafici, degli impiegati e di altre categorie, mentre procedeva alacremente l’organizzazione del movimento contadino, uno dei più combattivi contro le chiusure padronali, che si proponeva l’obiettivo di profonde trasformazioni di carattere economico sociale.
CGIL CISL UIL intendono a 70 anni di distanza ricordare quel momento di forte tensione unitaria che unificò le lotte dei contadini e dei lavoratori in città, di un popolo che usciva dalla tragedia della Guerra e delle distruzioni e con caparbietà con volontà voleva risorgere e riappropriarsi del proprio futuro, attraverso la vita democratica e l'azione sindacale.
In quegli anni le battaglie del movimento sindacale, dei lavoratori sono state fondamentali per affermare diritti e porre le basi di uno sviluppo locale che avrebbe caratterizzato gli anni successivi.
E’ necessario che si produca con lo stesso spirito una azione unitaria e forte incentrata sulle forze del lavoro per ridare speranza alle persone che hanno perso l’occupazione, la fiducia e che sono state colpite duramente dalla crisi di questi anni, per contrastare chi continua di fronte ai cambiamenti globali di chiedere sacrifici al lavoro e mette in discussione le conquiste fatte in questi anni dal mondo del lavoro.
CGIL CISL UIL intendono rispondere, anche in alto Tevere, con nuovi obiettivi, presentando nei prossimi giorni la piattaforma " l'alto Tevere al lavoro" per dare futuro e speranze ai lavoratori ai giovani ed ai cittadini, per affermare una nuova stagione di sviluppo e di benessere.
CGIL CISL UIL A.Piergentili A. Paccavia P. Egidi

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