PERUGIA - “Bene il ritiro del piano industriale presentato da ThyssenKrupp, ma il futuro dello stabilimento di Terni non può continuare a  rimanere  un 'pacco sorpresa'”. Così il consigliere regionale Alfredo De Sio (Fratelli d’Italia) commenta l’accordo raggiunto nella notte al Mise tra istituzioni, azienda e sindacati circa la vertenza delle acciaierie ternane.

“Ci auguriamo – aggiunge - che questo sia il punto di partenza per stabilire finalmente un ruolo centrale per lo stabilimento di Terni, altrimenti tutte le mediazioni possibili avranno solo il risultato di allungarne il declino. L’azione decisa, svolta da parte di tutti i soggetti politici ed istituzionali, ha centrato l’obiettivo minimo, cioè quello di cancellare il piano presentato dall’azienda che, da qui al 4 ottobre, riformulerà nuove linee di azione che però, se non verranno accompagnate dall’apertura di scenari nuovi da parte dell’Unione Europea e del Governo italiano, ho l’impressione che ripresenteranno gli stessi problemi”.
 
“Abbiamo seguito con crescente preoccupazione l’evolversi di tutta la vicenda fin dai primi giorni - ricorda il consigliere regionale - e siamo soddisfatti di aver contribuito ad alzare il livello di attenzione sul problema. Tuttavia – rimarca De Sio -, pur volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, rimane la consapevolezza che l’Italia debba segnare l’inizio di una nuova politica industriale e che il punto di discontinuità, soprattutto nel campo delle produzioni siderurgiche, può essere rappresentato proprio dalla vertenza Terni. Una discussione, questa, che si incardina nel Piano europeo della siderurgia e che ha due sedi naturali: Roma e Bruxelles, dove il ruolo guida italiano del  semestre europeo può aiutare a fare  chiarezza”.

Per De Sio, “troppi mesi ed anni sono passati nell’incertezza e nelle varie trattative, troppe volte quello che sembrava uscire dalla porta è rientrato dalla finestra. Ecco perché – conclude - confermando l’impegno di Fratelli d’Italia di continuare a seguire costantemente la vicenda sia a livello regionale che nazionale, mi auguro che non prevalga l’attendismo o l’ottica della riduzione del danno, ma che in questo mese si pongano le basi di un nuovo inizio per il futuro delle acciaierie di Terni”.

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