PERUGIA – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 19 voti favorevoli e 11 astenuti (FI, Ncd, Fd'I, Lega nord e Udc) la mozione “Rilancio, riqualificazione e innovazione del sistema produttivo e manifatturiero del territorio di Terni e Narni. Attivazione delle procedure per il riconoscimento, da parte del Governo nazionale, dello stato di crisi industriale complessa”. Il documento, che portava la firma dei consiglieri Damiano Stufara (Prc-FdS), Manlio Mariotti e Fausto Galanello (Pd), Oliviero Dottorini (IdV) e Massimo Buconi (Socialisti), è stato modificato con l'approvazione di un emendamento sottoscritto anche dal capogruppo Pd Renato Locchi.

La mozione modificata, illustrata al Consiglio regionale da Manlio Mariotti (Pd), impegna l'Esecutivo di Palazzo Donini ad attivare ogni iniziativa e tutti gli strumenti di politica industriale disponibili sul piano nazionale e della programmazione dei fondi strutturali comunitari, comprese le procedure per il riconoscimento dello stato di crisi complessa per l'area di Terni e Narni. Viene inoltre condivisa la “necessità di mettere in atto un intervento organico e incisivo per rilanciare, riqualificare ed innovare il sistema produttivo e manifatturiero, quale condizione fondamentale per riaprire una prospettiva espansiva all'apparato industriale dell'Umbria e contribuire al sostegno di quello dell'intero Paese”.

Mariotti ha spiegato che “siamo nell’imminenza di un incontro di fondamentale importanza, quello di giovedì prossimo, al ministero, per cercare di riaprire su basi fondamentalmente diverse un confronto con ThyssenKrupp e determinare davvero la possibilità di un intervento di rilancio e riqualificazione di un sito strategico per il futuro della Regione e dell’intero Paese. Con questo testo si è cercato di costruire uno sforzo che riuscisse a completare un quadro nelle premesse della mozione, che tenesse conto di quello che è successo, anche in termini di strumentazione di cui l’Umbria si è dotata con l’approvazione del quadro strategico regionale. L’emendamento sostitutivo non è altro che l’integrazione della vecchia mozione con un richiamo ai contenuti della bozza di accordo di partenariato che in questo momento è in approvazione alla Commissione Europea, soprattutto relativamente a quelli che sono gli strumenti contenuti nell’obiettivo tematico 3, promuovere la competitività delle piccole imprese, riguardante i progetti che in quel quadro strategico e nel piano attuativo vengono individuati come strumenti da sostenere, soprattutto in relazione alla stabilizzazione delle realtà produttive presenti nelle aree soprattutto ricercando le sinergie con il rilancio produttivo e l’incremento dei livelli occupazionali. Gli strumenti che sono finalizzati a sostenere programmi di sviluppo di imprese localizzate in fasi di crisi e favorire processi di reindustrializzazione e diversificazione produttiva nelle aree che saranno specificatamente individuate nella programmazione regionale per quanto riguarda gli interventi da realizzare. Si è inoltre ritenuto necessario inserire nella mozione il giudizio che l’Assemblea legislativa regionale ha espresso sui contenuti del piano industriale presentato da ThyssenKrupp. Abbiamo cercato di formulare un dispositivo finalizzato non unicamente alla richiesta di attivazione delle procedure per l'individuazione dell’area di crisi, ma aperto ad altre possibilità, altri strumenti e leve finanziarie da attivare”.

IL DIBATTITO

ALFREDO DE SIO (Fd'I): “QUELLO CHE ABBIAMO PIÙ VOLTE RECLAMATO È UN APPROCCIO DIVERSO - Questa discussione si è trasformata in uno psicodramma (legato agli strumenti che in qualche modo dovrebbero intervenire per cercare di affrontare la crisi nell’area del Ternano e Narnese) nel dramma delle acciaierie, che in questo momento si trovano in bilico rispetto alle decisioni assunte dalla proprietà e che vedranno un tortuoso inizio di confronto giovedì prossimo al ministero. Il presidente del Consiglio dei ministri ha girato per varie zone di crisi economica, da Bagnoli a Termini Imerese, da Gioia Tauro a Gela, senza passare da Terni e senza spendere una parola in merito. Lo strumento dell'area di crisi complessa contiene in se alcune opportunità e strumenti che è già sono stati utilizzati in altri periodi e che erano ricompresi nella legge 181. Bisogna chiederci se in assenza della vertenza Thyssen sarebbe stata egualmente richiesta l'attivazione dello stato di crisi. Ciò che abbiamo più volte richiesto è un approccio diverso che tenga conto delle emergenze, evitando approcci ideologici e culturali: servono strumenti di aiuto esterni ed azioni coraggiose. Il dibattito risulta inutile se non trova riscontro nelle capacità attuative dei prossimi anni. I patti d'area e di territorio sono stati strumenti che hanno dato solo risultati parziali, anche a causa dello scarso coraggio delle amministrazioni su vari versanti. Il punto sul quale Fratelli d'Italia crede di poter esprimere una astensione positiva, riguarda la mancanza di coraggio della Giunta regionale, che non ha ancora chiarito quali siano le sue intenzioni sulla materia. È mancata una dichiarazione esplicita del Governo regionale in merito alla reale necessità e all'utilizzo dello strumento rappresentato dalla dichiarazione di stato di crisi complessa. Il nostro voto di astensione sottolinea la nostra disponibilità verso la richiesta di un intervento del Governo nazionale ma vorremmo che la Giunta prendesse posizione circa le strategie di rilancio dell'area Terni-Narni”.

RAFFAELE NEVI (FI): “NOI SIAMO INTERESSATI PIÙ ALLE COSE CONCRETE E NON ALLE BANDIERINE IDEOLOGICHE CHE CONSENTONO A QUALCUNO DI AVERE VISIBILITÀ - Abbiamo discusso molte volte di questo argomento in Seconda Commissione. Il dibattito è nato con una forte connotazione di Rifondazione comunista e della Cgil per poi intrecciarsi con le gravi notizie contenute nel piano industriale dell'Ast. Abbiamo sempre detto di essere interessati alla soluzione del problema e non allo strumento. Servono dunque strumenti idonei a garantire la competitività del sito industriale delle acciaierie, uno stabilimento innovativo, dove sono stati investiti centinaia di milioni di euro per consentire di restare sul mercato. Lo strumento dell'area di crisi complessa è stato pensato per altri tipi di situazione, economica e sociale. In passato sembrava ci fosse un accordo per lavorare su progetti concreti, che tra l'altro devono essere posti alla base della richiesta di attivazione dell'area di crisi. Nel momento in cui la mozione di Rifondazione Comunista viene messa da parte a vantaggio di un altro testo, che pure dice cose importanti, sulle quali abbiamo ragionato e siamo stati anche d'accordo, certamente si fa un passo in avanti, anche nel dispositivo. Ma si vuole comunque fare un compromesso per evitare spaccature nella maggioranza, rinviando il problema. Diciamo no a questo modo di fare, dato che siamo interessati alle mediazioni utili ad incidere concretamente nella realtà, garantendo all'Ast di continuare a creare occupazione e contribuire al Pil regionale. Ci asterremo solo per senso di responsabilità. Anche su questa questione bisogna capire quale è lo strumento migliore, anche in relazione alla ristrutturazione dei processi produttivi. Spero che la trattativa si concluda con un accordo tra Stato, enti locali e azienda per un patto che possa portarci ad avere ancora un tessuto industriale che a Terni è uno dei più importanti d'Italia, dato che qui sono insediate più multinazionali che a Milano e che hanno bisogno di poter competere sul mercato ad armi pari. Il Governo regionale, seguendo lo sviluppo della vicenda, dovrà costruire delle riposte insieme al Governo nazionale, puntando allo sviluppo e all'occupazione”.

ORFEO GORACCI (Cu): “VOTO SÌ, DOCUMENTO CON ELEMENTI CONDIVISIBILI - Non nascondo di provare disagio e difficoltà per la decisione del voto, che sarà comunque positivo considerando che all'interno dell'atto ho colto alcuni elementi condivisibili. Rimango comunque perplesso dal fatto che su un delicato argomento come questo, che riguarda la sorte di migliaia di lavoratori, non si riesca a trovare un voto unanime. E visto che addirittura importanti esponenti ternani dell'opposizione decidono per l'astensione, forse siamo di fronte ad una diversa percezione della realtà”.

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