GUBBIO -  E’ stata presentata questa mattina in conferenza stampa la giornata conclusiva del 3 settembre con arrivo finale a Gubbio della sesta edizione de "Il sentiero di Francesco", promosso dalle diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo Tadino e Gubbio, assieme alle famiglie francescane e con il sostegno di Regione, Provincia e i comuni di Gubbio, Assisi e Valfabbrica, dopo l’illustrazione dell’intero programma avvenuta a Perugia il 27 agosto.

Il Pellegrinaggio dal 1 al 3 settembre ripercorre l'itinerario da Assisi a Gubbio, compiuto dal Santo nell'inverno tra il 1206 e il 1207, dopo la rinuncia all'autorità paterna e ai beni familiari. E su questo valore di scelta importante e fondante nella vita di S. Francesco, si sono soffermati il sindaco Filippo Mario Stirati e il vescovo Mario Ceccobelli.

«Gubbio è città centrale e non secondaria nella vita e nella storia religiosa di S. Francesco – ha sottolineato Stirati -  di questo dobbiamo essere consapevoli e rilanciare anche l’apporto dato negli anni passati da ‘Terra Mater’ e dalle ‘Carte’, con il loro messaggio universale. Anche il Sentiero che così bene connota tale cammino, va adeguatamente  valorizzato, in termini di manutenzione e accoglienza.»

Il messaggio è stato condiviso dal vescovo, convinto che la figura di S. Ubaldo, unita all’amicizia con gli Spadalonga, è stato motivo attrattore per la vicenda dell’autore de ‘I Fioretti’, in cammino verso la ricerca di una verità interiore e di fede. « Ripercorrere il cammino di Francesco – ha ribadito il vescovo - è ripercorrere la sua scelta, che oggi è anche simbolicamente raffigurata nel ‘Parco della Riconciliazione’ della Vittorina, per portare l’attenzione verso i tanti focolai di conflitti nel mondo, al punto da far dire al Papa che siamo nella terza Guerra Mondiale. Quest’anno il tema della riconciliazione è declinato in funzione della ‘natura’, dopo i temi ‘con se stessi, con Dio, con i fratelli’ degli anni passati, e dunque molto legato a valorizzare Gubbio come città dell’amicizia e dell’accoglienza».

Simone Minelli, direttore dell'Ufficio per il tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi della Diocesi, ha illustrato gli aspetti dell’organizzazione, che prevede l’arrivo a Gubbio di circa 1.000 partecipanti e 120 iscritti pellegrini, tra i quali una famiglia intera di 7 persone. Tante le collaborazioni, come quella di Coldiretti, per puntare anche sulla necessità di un’alimentazione naturale, con l’assaggio il 3 settembre a Fassia del gelato e del pane di canapa e l’intenso programma di “Gubbio Ben .. essere”, illustrato dal medico nutrizionista Guido Monacelli, che ha dettagliatamente spiegato l’impegno per gli aspetti della corretta alimentazione, e per la  lotta alla fame nel mondo, insieme ai massimi esponenti della Caritas,  che avrà il momento clou nel  convegno previsto il 4 settembre sugli ‘Obiettivi ONU del Millennio”, con  l’accensione della ‘fiaccola’.

Infine, a  ricordare  il valore simbolico della figura del ‘Lupo’ di Gubbio e della riconciliazione con la parte più selvaggia e ostile dell’essere umano, è intervenuto l’assessore alla cultura Augusto Ancillotti, che tra i tanti significati di lettura possibili, ha voluto privilegiare l’aspetto interiore dell’ammansimento.

L’organizzazione si prepara dunque ad accogliere i pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia, in particolare da Lazio, Lombardia, Trentino, Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Marche e Umbria. Gran parte di loro vive il pellegrinaggio sperimentando l’accoglienza povera in ostelli, parrocchie e impianti sportivi, ma non mancano quelli che usufruiscono di ospitalità alberghiera.

L’ultimo giorno - mercoledì 3 settembre - sarà quello più intenso e denso di significati. All’arrivo alla Vittorina, i bambini ricorderanno ancora una volta i conflitti e le violenze che oggi infiammano il mondo, in particolare quanto sta accadendo in Iraq, in Terra Santa e in Ucraina. Per ogni conflitto attivo sarà accesa una fiamma di speranza e riconciliazione.

Alla preghiera finale si uniranno tutte le intenzioni personali di ogni singolo “camminatore”, meditate nei tre giorni lungo il percorso francescano. E ad ognuno di loro sarà consegnato il messaggio conclusivo proposto dalla diocesi di Gubbio e dalle famiglie francescane.

Alle ore 18,30, il vescovo Ceccobelli celebrerà la santa messa nella Chiesa di San Francesco, luogo che più di ogni altro ricorda l’arrivo a Gubbio del Poverello. Al termine, i pellegrini si sposteranno nel Chiostro della Pace del convento per partecipare al momento conviviale e di chiusura del “Sentiero di Francesco” 2014.

Sarà una serata di musica, testimonianze e interviste, fino all’assegnazione del premio “Lupo di Gubbio per la riconciliazione”, che quest’anno andrà a un giovane che,  pur affetto da una grave disabilità fin dalla nascita,  ha trasformato la sua vita in una esperienza straordinaria. Tra gli ospiti, ci saranno il tenore fra’ Alessandro Brustenghi, la corale Cantores Beati Ubaldi, il “camminatore” Luigi Nacci, autore del libro “Alzati e cammina”, il giovane Fabio Salvatore che da anni sta lottando contro il cancro e che ha appena scritto il libro “Il tuo nome è Francesco - A piedi nudi lungo la via del perdono”.

PER SCARICARE L'INTERA CARTELLA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’EVENTO: www.agenziapressnews.it/download/140827cartellastampasentiero2014.zip

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