"Aspetto un pubblico giovane nel cervello, non faccio questioni anagrafiche né settoriali, è utile agli essere umani ampliare i propri orizzonti”. Così Dj Ralf, nome di battesimo Antonio Ferrari, umbro Doc e cittadino del mondo, che con Corciano Festival avrà l’occasione di uscire dalla consueta veste di disc jockey, produttore musicale, direttore artistico, animatore, per misurarsi con la parola. Un incontro, quello previsto giovedì 7 agosto, alle 21,30, in Piazza Doni con il giornalista Luca Fiorucci, che il dj auspica aperto ed interattivo.

“Nessun copione prestabilito – spiega – non ho chiesto nulla riguardo le domande che mi verranno poste, ci muoveremo all’interno di una tematica generale, ovvero la cultura giovanile e gli strumenti in mano all’amministrazione di un territorio, in questo caso il Comune di Corciano, per favorire ed interpretare le esigenze emergenti. Mi auguro non sia uno scambio intervistatore-intervistato, ma si possa ipotizzare una partecipazione corale di pareri non necessariamente concordi”.

Dare voce a nuovi linguaggi ed a nuove modalità espressive è un po’ il filo conduttore dell’edizione 2014 del Corciano Festival, giunto al traguardo del mezzo secolo, e Dj Ralf ammette con  sincerità “in passato ero stato cercato dall’amministrazione per proporre una delle mie performance, un intervento simile a quella sperimentato ad UJ 2013 in Piazza IV Novembre, ma ho declinato l’invito per questioni di carattere pratico/logistico e, confesso, anche per evitare una sorta d’inflazione nell’immagine. Allora ci siamo messi a ragionare insieme, trovando un codice comune, ed abbiamo convenuto che sarebbe stato interessante mettere da parte gli strumenti concreti del mio ‘arsenale musicale’ per raccontarne le suggestioni, la mia carriera ma anche il mio rapporto con il territorio e quanto riesco a percepirne in termini di bisogni e criticità”.

Dj Ralf evidenzia come riduttivo il ‘riassumerlo’ solo all’interno di un contesto sonoro, sia esso house music, underground o di contaminazione, magari radicato nei “Led Zeppelin che adoravo”; i suoi interessi spaziano a tutto tondo sulla creatività, essendo stato allievo dell’Istituto d’Arte – sezione architettura - e dell’Accademia poi, e non disdegna incursioni in molteplici forme espressive.

“Corciano Festival – prosegue – ha sempre veicolato all’esterno l’immagine di un appuntamento ‘alto’, con il rischio, però di adottare nel tempo stile e tematiche avulse dai mondi giovanili. Mi piacerebbe che giovedì questa apparente confusione tra ‘alto’ e ‘popolare’ trovasse un punto di contatto, se non di continuità. Sappiamo bene quanto sia riduttivo incasellare tutto, in particolare l’offerta culturale, in concetti opposti tra loro. Un male atavico ed il più delle volte fuorviante. Il Festival si pone da sempre l’obiettivo di promuovere la crescita e ciò lo si riscontra nei settori figurativo, teatrale, letterario, musicale. L’importante resta comunque comprendere quanto oggi il gusto sia divenuto eterogeneo e, conseguentemente, andargli incontro. Credo molto che la qualità della produzione artistica sia legata alla semplicità ed alla possibilità di suscitare un’emozione, di arrivare all’anima, senza mediazioni. Cercherò di dare il mio contributo reale con le parole, contribuendo così a costruire un po’ di futuro”.

Sulla possibilità che questo inedito rapporto Dj/Comune/Organizzazione di Corciano Festival non si esaurisca in una sola edizione, “sono aperto a qualunque proposta” conclude.

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