di Luca Kocci

Men­tre 30mila scout cat­to­lici da tutta Ita­lia stanno rag­giun­gendo il parco di San Ros­sore a Pisa dove domani pren­derà il via la fase finale del loro raduno nazio­nale — dome­nica ci sarà anche il pre­mier boy scout Mat­teo Renzi, insieme al car­di­nale Bagna­sco - i pre­si­denti dell’Agesci annun­ciano: non par­te­ci­pe­remo alla pros­sima mar­cia della pace Perugia-Assisi, il 19 otto­bre.

La scelta, di qual­che set­ti­mana fa – comu­ni­cata "a tutti i capi dell’associazione" con una let­tera dei pre­si­denti, Mari­lina Lafor­gia e Mat­teo Spanò – è signi­fi­ca­tiva, per­ché l’Agesci (Asso­cia­zione guide e scouts cat­to­lici ita­liani) è da sem­pre fra i pro­ta­go­ni­sti della Perugia-Assisi. I motivi della non par­te­ci­pa­zione sono pesanti, come le cri­ti­che rivolte ai prin­ci­pali pro­mo­tori della mar­cia, la Tavola della pace (da cui l’Agesci è uscita a dicem­bre per dare vita, insieme ad altri, alla Rete della pace) e il suo fondatore-coordinatore, Fla­vio Lotti: man­canza di regole e di demo­cra­zia interna, poca tra­spa­renza nei bilanci eco­no­mici.

Con­vo­care la Perugia-Assisi "senza con­di­vi­dere l’appello con altre realtà asso­cia­tive rap­pre­senta una scelta uni­la­te­rale che non pos­siamo con­di­vi­dere" scri­vono i pre­si­denti Age­sci. Inol­tre, aggiun­gono, la gestione eco­no­mica mostra "diversi aspetti poco chiari come l’assenza di un bilan­cio cer­ti­fi­cato e la pre­sunta pre­senza di alcuni debiti con­tratti nell’organizzazione delle pre­ce­denti marce" di cui le asso­cia­zioni dovreb­bero farsi carico.

A Lotti ven­gono adde­bi­tate due aggra­vanti: la con­du­zione auto­re­fe­ren­ziale della Tavola – che guida dalla fon­da­zione, nel 1996 – e la can­di­da­tura alle ele­zioni poli­ti­che del 2013, con Rivo­lu­zione Civile di Ingroia. Fal­lita l’elezione, è tor­nato alla Tavola. Ma "gli inca­ri­chi non sono come “magliette” che si cam­biano in con­ti­nua­zione", rile­vano Lafor­gia e Spanò, per il "prin­ci­pio di ricam­bio demo­cra­tico e vitale della cari­che ave­vamo chie­sto una sua sosti­tu­zione", che però non c’è stata. Quindi, pur con­ti­nuando ad impe­gnare l’Agesci nella "pro­mo­zione di una cul­tura della pace", abbiamo deciso di non par­te­ci­pare alla Perugia-Assisi, per la man­canza delle "più ele­men­tari forme di rispetto reci­proco, riso­lu­zione dei con­flitti e costru­zioni di reti demo­cra­ti­che".

"Inven­zioni calun­niose", replica la Tavola della pace. E Lotti spiega che la Tavola opera come una "strut­tura infor­male", un luogo "di incon­tro, con­fronto e pro­get­ta­zione" per tutti coloro che «inten­dono impe­gnarsi per la pace". Non ha mai assunto le forme giu­ri­di­che di un’associazione, per­tanto non ha sta­tuto e regole for­ma­liz­zate, pun­tua­lizza una nota della Tavola nella quale si dice che tale pro­po­sta è stata sem­pre "respinta dal comi­tato diret­tivo"; per cui Lotti e padre Nicola Gian­do­me­nico (fran­ce­scano di Assisi, cofon­da­tore) hanno costi­tuito l’associazione Agen­zia della pace – di cui la Tavola è uno dei pro­getti – finan­ziata dal Coor­di­na­mento enti locali per la pace e dal Cipsi.

"Nes­suna asso­cia­zione, Age­sci com­presa, ha mai con­tri­buito eco­no­mi­ca­mente al fun­zio­na­mento della Tavola e alla rea­liz­za­zione della Perugia-Assisi", i cui bilanci sono stati sem­pre con­se­gnati non alle asso­cia­zioni ma "agli enti pub­blici finan­zia­tori", aggiunge Lotti (ma dopo la let­tera dell’Agesci sul sito della Tavola sono com­parsi i bilanci delle ultime marce). E sulla sua guida, dice di aver "per lungo tempo sol­le­ci­tato senza suc­cesso un ricam­bio e una mag­giore assun­zione di respon­sa­bi­lità da parte delle grandi asso­cia­zioni nazio­nali". "Discu­tiamo, ma poi ritro­via­moci tutti sulla via della pace, da Peru­gia ad Assisi", con­clude Lotti. Per l’Agesci però è un invito fuori tempo mas­simo.

Diversa la posi­zione delle altre asso­cia­zioni (Acli, Arci, Legam­biente e molte altre) che, con l’Agesci, hanno dato vita alla Rete della pace, le quali anzi con­fes­sano: la deci­sione dell’Agesci "ci ha spiaz­zato". Nes­suna, pur rile­vando nodi poli­tici e orga­niz­za­tivi ancora da risol­vere, ha abban­do­nato la Tavola. E tutte par­te­ci­pe­ranno alla mar­cia, "seb­bene con una piat­ta­forma diversa", dice Vit­to­rio Cogliati Dezza, pre­si­dente di Legam­biente. E annun­ciano una mani­fe­sta­zione pub­blica a Firenze, il pros­simo 21 set­tem­bre. In attesa e "in pre­pa­ra­zione" della Perugia-Assisi.

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