TERNI – La vicenda Ast viene evidentemente vista da molti esponenti politici di entrambi gli schieramenti come un’occasione per mettersi in evidenza. Non passa giorno, infatti, che  non vengano rilasciate alla stampa dichiarazioni, spesse volte ripetitiva, da dirigenti di partito e parlamentari ai diversi livelli sempre alla ricerca di una ribalta dalla quale mettersi in mostra. Ogni giorno siamo sommersi da un mare di interventi, suggerimenti, considerazioni, e via elencando, alle quali fanno invariabilmente seguito note di stampa delle quali si chiede la pubblicazione, perché, si sa, se non si appare questa liturgia sarebbe troppo poco produttiva.

Così è ed anche oggi e ne diamo qualche rapida dimostrazione.

Sassoli (Pd), aprire ai protagonisti della siderurgia internazionale - "Perche non pensare anche ad aprire a
protagonisti del mondo della siderurgia internazionale?". Lo propone il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli per rilanciare "il polo della grande qualita' dell'acciaio italiano" e risolvere la questione del piano industriale della Thyssen.
 "Dobbiamo impegnare l'Europa su due versanti: un tavolo interistituzionale previsto dal piano per la siderurgia europea e consentire alla Commissione europea di precisare gli attori che possono partecipare al rilancio, alla ristrutturazione e all'acquisto di un'azienda cosi' importante", ha osservato Sassoli a margine di un incontro a Roma, presso la Rappresentanza del parlamento europeo, con il Commissario Ue all'Industria Ferdinando Nelli Feroci, l'altro vicepresidente Antonio Tajani e le rappresentanze sindacali delle acciaierie di Terni.
 "L'Italia deve fare la sua parte. Il governo ha chiesto con precisione di riscrivere questo piano - ha aggiunto Sassoli – e l'azienda deve essere aiutata".

Nelli Feroci, soddisfazione per il ritiro del piano di mobilità  - "Ho appreso con soddisfazione le notizie di ieri: il ritiro del piano di mobilita' (dell'Ast di Terni) e l'avvio di un tavolo con il governo a partire dal 4 settembre", ha detto a sua volta lo stesso Commissario Ue all'Industria
Ferdinando Nelli Feroci a margine dell’incontro romano presso la Rappresentanza del parlamento europeo.
"Per quanto riguarda la Commissione europea - ha aggiunto Nelli Feroci - quello che mi riprometto di fare e' di chiedere al vicepresidente Almunia di verificare che il piano annunciato da Thyssen sia pienamente compatibile con gli impegni assunti dalla multinazionale al momento in cui ha rilevato l'impianto di Terni. Questa e' la cosa piu' importante". 

Tajani, Thyssen, grave errore politica industriale – “Faremo di tutto perche' si cerchi di mettere riparo a un errore di politica industriale grave che sta commettendo la Thyssen" è quanro ha invece affermato il vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, sempre a margine dell’incontro romano, presente anche le rappresentanze sindacali delle acciaierie di Terni.
Il piano industriale dell'azienda doveva "garantire la competitivita'" e cio' non e' avvenuto, ha sottolineato Tajani, convinto che  "si sta danneggiando la competitivita' di un sito siderurgico quale quello di Terni di alta qualita', importante sia per l'Italia sia per l'Europa". "Bisogna intervenire a piu' livelli: uno e' quello europeo, l'altro e' quello nazionale – dove serve un intervento del governo - e poi ce ne e' uno tra privati".
"Come vice presidente del parlamento europeo – ha poi concluso - chiedo che si dia vita a una task force per questo sito da parte della Commissione europea cosi come previsto dal piano d'azione sulla siderurgia".

Rossi(Pd), Renzi intervenga anche come presidente del semestre europeo - "Il presidente del Consiglio Renzi, anche in qualita' di presidente del semestre europeo, prenda in mano la situazione per risolvere la vicenda che riguarda l'Acciai Speciali di Terni (Ast)": questa è, invece, la richiesta che il senatore del Partito democratico Gianluca Rossi ha ribadito anche dall'Aula del senato al premier, a seguito della mobilitazioni di queste ore all'acciaieria di Terni.
"ThyssenKrupp - afferma Rossi in una sua nota - sta prendendo decisioni inaccettabili sulle sorti del sito produttivo: 550 licenziamenti, dimezzamento della produttivita' e tagli per 100 milioni di euro l'anno sono lo scenario che ha causato le comprensibili e drammatiche proteste di migliaia di lavoratori e di una citta' intera".
"Chiedo al presidente Renzi di chiamare Thyssenkrupp a rispondere delle sue reali intenzioni per il sito di Terni - conclude Rossi - essendo il piano presentato dall'amministratore delegato Morselli un disegno esclusivamente finanziario, fatto di tagli occupazionali e di affossamento di produzioni di eccellenza strategica per il nostro Paese".

 

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