AST/ De Sio: dal Consiglio regionale “documento che sintetizza gravità momento"
PERUGIA - “Un documento che sintetizza la gravità del momento e chiede con determinazione di intervenire verso tutti gli attori senza rinunciare a riproporre il ruolo protagonista dello Stato a difesa delle acciaierie ternane”. Così Alfredo De Sio (Fratelli d'Italia) dopo l'approvazione della mozione, da parte dell'Aula di Palazzo Cesaroni, sul piano industriale presentato dalla Thyssen Krupp nei giorni scorsi.
“Oltre alla consapevolezza – commenta De Sio - occorre anche la determinazione ed il coraggio di fare scelte nuove. Questa vertenza ha bisogno sia di approcci straordinari per salvare l’integrità ed il futuro del nostro sito industriale, sia di una nuova consapevolezza politica che eviti di ritrovarci tra pochi giorni a rincorrere gli eventi per salvare il salvabile. È importante uscire da una deriva di politiche che per alcuni hanno avuto il solo obiettivo di capitalizzare, attraverso nuovi accordi e nuove intese, 'danni collaterali' che si chiamano posti di lavoro, costo del lavoro, produzioni e salari”.
Per De Sio, quello contenuto nella mozione è “un appello rivolto soprattutto all’Italia nel suo insieme e alla sua capacità di difendere interessi nazionali, nell'ottica di tutelare produzioni strategiche per il paese e per quell’Europa che, non solo a parole, dovrebbe difendere gli interessi continentali. Un’ultima chiamata, dove vi sia un impegno a valutare perfino un percorso nel quale la politica industriale nazionale conduca ad interventi di 'capitale nazionale', come scritto nell'ultima formulazione dopo un proficuo confronto in Aula a seguito di una integrazione al testo proposta dal consigliere Stufara”.
De Sio definisce l'iniziativa consiliare “un'azione decisa che impegna il Governo nazionale, anche per il ruolo di presidenza nel semestre di guida europeo, a spingere sui tavoli continentali affinché il piano europeo della siderurgia, il ruolo degli stabilimenti di eccellenza e fortemente integrati e una rinnovata e determinata autorevolezza dell’Italia – conclude -, siano il perimetro in cui imporre una visione completamente diversa per salvare e rilanciare il ruolo dello stabilimento di Terni”.

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