Consiglio regionali/ Approvata mozione Zaffini-Cintioli per salvaguardia Ims
PERUGIA – Recependo quanto richiesto dalla mozione firmata dai consiglieri Franco Zaffini (Fd'I) e Giancarlo Cintioli (Pd) sulle “azioni di supporto e indirizzo che la Giunta regionale intende porre in essere per salvaguardare la importante realtà economica ed occupazionale rappresentata dalle Industrie metallurgiche di Spoleto (Ims)” l'assessore Vincenzo Riommi ha riferito oggi all'Assemblea di Palazzo Cesaroni sulla situazione del gruppo industriale di cui il compendio fa parte. L'atto di indirizzo consiliare è stato poi votato e approvato all'unanimità.
LA MOZIONE. Nell'atto i due consiglieri chiedevano “un intervento deciso delle istituzioni per tutelare i dipendenti e indirizzare il processo di ristrutturazione aziendale delle Industrie Metallurgiche di Spoleto, garantendo supporto e serietà. Ma serve anche un'azione tempestiva sul piano delle politiche industriali, energetiche e infrastrutturali indirizzando meglio sul territorio, in maniera mirata e strategica, le ingenti risorse dei fondi strutturali di sostegno alle imprese e di contrasto alle scelte difensive di delocalizzazione produttiva che altrimenti avranno conseguenze esiziali per l'economia spoletina e regionale”.
LA RELAZIONE DELL'ASSESSORE. VINCENZO RIOMMI (assessore regionale sviluppo economico): “L'IMS È L'UNICA GRANDE FONDERIA DI GHISA RIMASTA IN ITALIA, ABBIAMO NOTATO ALCUNI INTERESSAMENTI CHE PERÒ NON HANNO PORTATO AD ESITI RISOLUTIVI. INTANTO È STATA ATTIVATA L'AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA - “Il Gruppo casti è un importante gruppo industriale italiano, che opera da molti anni a Spoleto e ad oggi è sceso a un organico di circa 300 dipendenti, dato che un centinaio di contratti a termine non sono stati rinnovati. Spoleto sconta gli effetti più pesanti della crisi, anche se il quella realtà si registrano anche segnali di sviluppo e di crescita (la TecnoCarta ha presentato un ulteriore progetto di investimento e c'è una importante realtà agroalimentare legata all'olio). Le Ims Isotta sono entrate in crisi circa due anni fa, con la crisi finanziaria del Gruppo Casti, una realtà da 1550 addetti a livello nazionale. Da allora c'è stato un lavoro a livello regionale e un tavolo di crisi nazionale inizialmente limitato alla sola Ims Isotta e ora esteso a tutto il Gruppo. C'è stato il tentativo di far evolvere la strutturazione finanziaria del Gruppo mettendogli a disposizione tutte le leve che potevano sostenerlo. A ciò si è contrapposta la forte determinazione del Gruppo Casti e della famiglia Castiglioni a non utilizzare nessuno degli strumenti proposti. Tutte risposte negative che, forse, le indagini svolte dalla Guardia di finanza e dalla procura sembrano chiarire. Oltre un anno e mezzo fa è stata presentata la richiesta di concordato in continuità per le due società con sede legale di Spoleto (dove esiste per fortuna una sede giudiziaria che ha dimostrato una sensibilità e una intelligenza notevole), tutte le ipotesi di uscire dal quel concordato sono naufragate. A partire dal mese di marzo si è capito che l'unico modo per evitare la distruzione del Gruppo era l'attivazione di quanto previsto dalla legge 'Prodi Bis' per la Isotta. Il Governo, dopo la richiesta del tribunale, ha nominato i commissari che ora hanno in mano le due società, Ims e Isotta. Siamo in attesa che si presenti una richiesta di mercato, ma nel frattempo le aziende hanno bisogno di essere gestite. Isotta è una azienda tecnologicamente avanzata, il sito di Spoleto non ha bisogno di particolari investimenti, ha l'accreditamento dentro procedure di fornitura verso operatori di alto profilo (Fiat e Bmw tra questi), e un patrimonio industriale che interessa. Ims vive una situazione più complessa, è l'unica grande fonderia di ghisa rimasta in Italia. Ha bisogno di una direzione e di un management che sono mancati negli ultimi anni. Anche per questa abbiamo notato alcuni interessamenti per questa società ma non siamo riusciti a chiudere i relativi accordi. In queste ore è stata definita la amministrazione straordinaria verrà attivata dal 7 luglio, dando un po' di sollievo ai lavoratori”.

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