Biologico, è marcia trionfale: +17,35 consumi, +5,4% operatori, +12,8% superfici
ROMA - Gli italiani preferiscono il bio. 17,3% di consumi in più nei primi cinque mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; aumento del numero degli operatori che, al 31 dicembre 2013, risultano essere 52.383, 5,4% in più rispetto al 2012, e aumento del 12,8% della superficie bio coltivata che è pari a 1.317.177 ettari (circa il 10% della superficie coltivata nazionale).
Sono alcuni dati resi noti oggi dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali estrapolati dal rapporto "Bio in cifre 2014", elaborato dal Sinab - Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica - e da Ismea. Per il settore del biologico si tratta dell'aumento di consumi più elevato dal 2002 e sui quali l’AIAB non può che esprimere grande soddisfazione e confermare ciò che va dicendo da molto tempo.
"La crescita impetuosa del biologico è un dato di fatto incontrovertibile, che smentisce tutti coloro che suonavano le campane a morto per l'agricoltura naturale, a causa della crisi economica”. A parlare è Maria Grazia Mammuccini, vice presidente di AIAB. “E’ chiaro invece che sta avvenendo una vera e propria rivoluzione: agricoltori e cittadini stanno cambiando assieme il modo di produrre e consumare cibo e le politiche non possono che prendere atto e adattarsi al mutamento. Il biologico si attesta ormai, senza dubbio alcuno, come il modello di riferimento più avanzato che rappresenta al meglio il futuro del Paese, nonché è una concreta opportunità di sviluppo per l’occupazione dei giovani”.
“Le politiche centrali e regionali – prosegue - devono tener conto della necessità di sostenere le filiere nazionali e locali con metodo bio, di supportare tecnicamente le aziende nella transizione verso il biologico, di sviluppare la ricerca e l'innovazione per recuperare le difficoltà che gli stessi agricoltori trovano sul loro cammino. Il modello cui fare riferimento nei piani di sviluppo rurale affidati alle Regioni è quello dei biodistretti, lanciati da AIAB e già affermatisi nella maggior parte dei territori italiani".

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