Tre giorni fa il ministro Poletti ha annunciato trionfalmente che sono stati trovati 400 milioni per coprire la cassa in deroga del 2013 e parte del 2014. Ma i lavoratori non vogliono più annunci, aspettano i soldi veri. Ci sembrava che questo governo volesse distinguersi per rapidità ed efficienza, al contrario si continua con la politica dell’annuncio. Noi chiediamo fatti.

Vorremmo ricordare al ministro che mentre lui pensa a come recuperare risorse (e siamo ancora al come), le bollette, le tasse e i mutui di quei lavoratori (senza reddito da gennaio) vanno comunque pagati.

Del tutto incomprensibile, poi, è pensare di subordinare i finanziamenti (che sappiamo essere nettamente insufficienti a coprire l’intero 2014) al decreto che dovrà uniformare i criteri di concessione della cassa, dal momento che tale decreto, per essere applicabile, avrebbe dovuto essere emesso ad inizio anno. Pensare, a questa data, di fare un intervento con carattere retroattivo è quanto di più sbagliato, illogico e, oseremmo dire, cattivo si possa fare. A meno che l’obiettivo non sia quello - e sarà senz’altro centrato se si continua a navigare a vista senza visione strategica - di mettere sul lastrico migliaia di lavoratori (solo in Umbria sono 12.000), con le loro famiglie e i tanti piccoli imprenditori che potrebbero essere chiamati a pagare i lavoratori per i quali avevano chiesto gli ammortizzatori in deroga ma che, per effetto di norme retroattive, potrebbero accorgersi di essere già fuori dalle coperture.

Siamo davvero al delirio. Per queste ragioni, martedì 22 luglio i lavoratori dell’Umbria, insieme a quelli delle altre regioni del Centronord e ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti, saranno a Roma, in piazza Montecitorio per un sit-in di protesta che si protrarrà dalle 9.00 alle 14.00. Il 24 luglio invece sarà la volta delle regioni del Sud.

 

Segreteria regionale CGIL

Mario Bravi- Giuliana Renelli

 

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