Ast/ Gruppo Pd Regione: il piano industriale Tk è privo prospettive e di futuro
PERUGIA - "Il piano industriale di ThyssenKrupp per l'Ast di Terni e' privo di prospettive e di futuro. La mozione presentata dal Pd e dalle altre forze della maggioranza sul riconoscimento di Terni come area di crisi complessa che sara' discussa in aula martedi', deve essere un'occasione per intraprendere una grande e condivisa iniziativa che impegni il Governo e la comunita' umbra, a contrastare in modo intransigente le volonta' di ThyssenKrupp e a modificare radicalmente le sue proposte di piano industriale per Ast": cosi' il gruppo consiliare del Pd all'Assemblea legislativa dell'Umbria che in una nota ai lavoratori che hanno manifestato stamani e alla citta' di Terni esprime anche "vicinanza, e concreta e attiva solidarieta' politica e istituzionale".
E Il gruppo Pd concorda poi nel fatto che nessuno possa chiedere a Terni "di cancellare una parte non sostituibile della propria identita' sociale ed economica". "Le vicende, anche di assetto proprietario, che attorno ad Ast si sono dipanate soprattutto in questi ultimi anni - prosegue la nota – rivelano una programmata strategia volta a sacrificare il sito produttivo ternano agli interessi di bilancio dei gruppi multinazionali che si sono avvicendati alla sua proprieta', ai grandi processi di ristrutturazione della siderurgia europea e mondiale, ai nuovi equilibri (e gerarchie) derivanti dal riassetto globale delle produzioni industriali e delle specializzazioni produttive.
Tutto cio' si materializza in un piano industriale che taglia investimenti, occupazione e salari, chiude linee di produzione e reparti, smantella la struttura integrata del sito e quella dell'indotto".
Nella nota del gruppo Pd si ricorda che il piano Thyssen e' stato "giustamente giudicato irricevibile dalla presidente Marini, e altrettanto deve fare il Governo nazionale svolgendo un ruolo decisivo tanto a difesa degli interessi generali del paese, quanto nel darsi rapidamente e concretamente una visione di politica industriale capace sopportare il rilancio di stabilimenti produttivi come quello Ast di Terni". "Perche' - si sottolinea - il declino del polo siderurgico di Terni sarebbe una delle manifestazioni piu' evidenti di un ridimensionamento irreversibile e strutturale dell'apparato manifatturiero italiano".
Il gruppo consiliare Pd ritiene, infine, che la difesa dell'industria di base e primaria, a partire dalle filiera siderurgica, sia una "precondizione fondamentale per riprogettare, su basi innovative, sostenibili e competitive, il sistema industriale del Paese".

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