Germania, 7-1 incredibile! Brasile, umiliazione storica
BELO HORIZONTE - Mineirazo, o i ventinove minuti che sconvolsero il calcio. Il Brasile padrone di casa esce dal Mondiale nella maniera più atroce, schiantato da una spietata Germania che vola in finale infliggendo un passivo di sette reti agli avversari: un vero e proprio disastro sportivo verdeoro che solo nazionali come Zaire o Haiti avevano subito finora in una Coppa del Mondo, concretato in una infernale quanto incredibile mezz'ora di gioco e rifinito nella ripresa. L'incubo della Seleçao diventa realtà in una maniera inimmaginabile mentre i tedeschi fanno le valigie per Rio già all'intervallo nello spogliatoio, festeggiando anche il record di Klose (16 gol, sorpasso a Ronaldo e titolo di miglior marcatore assoluto dei Mondiali) oltre al gol di Mueller e la doppietta di Kroos. Un 5-0 che diventa 7-1 nella ripresa, con il sigillo di Khedira e l'altra doppia firma di Schuerrle prima del gol della bandiera di Oscar al 90', e il fischio finale che apre le porte del Maracanà alla nazionale di Loew, ormai chiaramente favorita assoluta per il titolo mondiale.
CINQUE GOL IN MEZZ'ORA, BRASILE SPAPPOLATO - I panzer tedeschi, una macchina da guerra inarrestabile, travolgono gli avversari con una prestazione sovrana e al limite dell'irreale: Mueller (5° centro, 10° mondiale) apre la breccia all'11' nel muro difensivo della Seleçao, già non insuperabile e indebolito ulteriormente dall'assenza di Thiago Silva, ed è la crepa che fa crollare un Brasile coi nervi a pezzi in una spirale psicotica senza uscita. Klose infierisce al 23', per il gol che il Fenomeno tanto aveva temuto, e la valanga teutonica si abbatte senza freno sugli avversari ormai fuori da ogni dimensione agonistica: Kroos al 24', ancora Kroos al 26', Khedira al 29', uno dopo l'altro senza clemenza i colpi crudeli si abbattono sul sogno brasiliano demolendolo fino a ridurlo in polvere e lacrime.
DA SCONFITTA A DISFATTA: UN 7-1 STORICO - Nella ripresa la Germania è già sazia, ma non per questo rinuncia a giocare facile, semplice, a memoria, con idee e geometria: tutto quello che non aveva questo Brasile, aggrappato alle giocate di Neymar per nascondere sotto la maglietta del numero 10 un'immaturità tattica palese e stasera in campo nudo, senza il suo simbolo, e alla mercè di un carro armato sportivo che, come se non bastasse, affonda i suoi colpi ancora due volte con il neoentrato Schuerrle. Il gol di Oscar nel finale serve solo alle statistiche, è psicodramma a tinte verdeoro. Dal giorno in cui la Coppa del Mondo fu assegnata al Brasile, tutta una nazione aveva sperato di poter spazzare via dalla storia la sconfitta leggendaria del Maracanazo: è successo stasera ma nella maniera peggiore possibile, con un'altra disfatta che entra di diritto nel libro della storia del calcio.
Vladimiro Cotugno

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