PERUGIA - “La Regione sta seguendo quotidianamente da tempo la vicenda Isrim. Il prossimo venerdì 4 luglio abbiamo programmato una riunione tra i soci rimasti (Sviluppumbria, Provincia e Comune di Terni) con i commissari per mettere in campo un disperato tentativo di trovare un soggetto economico privato interessato, al quale il sistema istituzionale dovrà garantire il suo supporto. Il tutto in considerazione che per l'11 luglio è prevista l'eventuale dichiarazione di fallimento”.Questa la poco rassicurante risposta cfornita dall'assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi alla mozione di Alfredo De Sio (Fratelli d'Italia), inserita con voto unanime all'ordine del giorno della seduta odierna dell'Assemblea legislativa, circa il futuro dell'Isrim (Istituto di ricerca sui materiali speciali) di Terni e dei suoi 32 dipendenti. Vicenda per la quale nello scorso mese di dicembre 2013 l'Aula di Palazzo Cesaroni aveva impegnato l'Esecutivo di Palazzo Donini a trovare adeguate soluzioni per la salvaguardia dell'azienda e delle professionalità lavorative interne.

A De Sio, che ha sottolineato come questo problema rappresenti una vicenda che si protrae da molti anni probabilmente anche “a causa di scelte politiche” e che ad oggi “non c’è nessuna prospettiva, neanche residuale, una proposta per trovare una soluzione soprattutto per dare qualche concreta certezza ai lavoratori”, Riommi ha ricordato che “la Società, fino a due anni fa è stata controllata, gestita ed amministrata  da soggetti prevalentemente privati con Regione (attraverso Sviluppumbria), Provincia e Comune di Terni che avevano quote minoritarie..

“Sviluppumbria – ha aggiunto Riommi, da due anni è ritornata in possesso delle quote originarie perché il soggetto privato 'si era dimenticato di pagarle'. Abbiamo quindi ritrovato un'azienda distrutta nei presupposti con  vicende di carattere giudiziario e fiscale che tutti conosciamo, rispetto alle quali l’Amministrazione regionale ha sempre tenuto fermo il principio della linearità e della trasparenza. La Regione si è sempre impegnata e lo sta facendo tutt'ora a difendere una realtà importante per l’Umbria e che si trova in queste condizioni per effetto di vicende estranee, un impegno profuso per garantire correttamente anche la qualità e la dimensione del lavoro di alto profilo presente all'interno dell'azienda. Le professionalità di Isrim sono indispensabili per l'area perché rappresentano un elemento di qualificazione dell'intero tessuto produttivo. Il progetto originario dell’Isrim teneva dentro servizi privati e offerta pubblica di servizi per l’innovazione e la ricerca”.

“Negli ultimi mesi – ha continuato l’assessore -, di fronte ormai all’irrevocabilità degli atti e della situazione, i soci (Regione, Provincia e Comune di Terni) hanno dato mandato di gestire la liquidazione in modo da poter individuare una strada utile a dare continuità e una possibile riqualificazione al progetto originario di Isrim. Da qui sono arrivate due proposte: la prima non particolarmente strutturata; l'altra era di un soggetto privato che manifestava la volontà di acquisire la società e tirarla fuori dalla liquidazione. Un percorso serio, quanto di meglio si poteva sperare perché il soggetto si dichiarava disponibile a investire dentro Isrim. Poi però, di fronte alle tante attività di indagine riferite ovviamente alla vecchia gestione, comprensibilmente il soggetto interessato ha fatto un passo indietro. Il prossimo venerdì 4 luglio abbiamo programmato un incontro operativo in Regione, insieme ai soci rimasti, Provincia e Comune di Terni con i commissari. Il nostro obiettivo è quello di mettere in campo, da qui all'11 luglio, un disperato tentativo di trovare un soggetto economico privato interessato, al quale il sistema istituzionale dovrà garantire il suo supporto”.

Martedì prossimo 8 luglio l'Esecutivo regionale riferirà in Aula sull'esito dei tentativi posti in essere.

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