TERNI -  Sono scesi definitivamente dalla torre di emissione dell'Ast di Terni nella tarda serata di ieri, dopo quasi 17 ore a decine di metri da terra, i due operai di Industria e servizi che protestavano contro la decisione dell'Ilserv, partecipata dell'Ast, di revocare alla loro ditta l'appalto delle pulizie dell'acciaieria. Ora non escludono altre iniziative se non arrivassero risposte alle loro richieste. Stamani e' previsto un incontro in prefettura con le parti interessate alla vertenza.
 

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TERNI - Rimangono dall'alba di oggi sulla torre di emissione dell'Ast i due lavoratori della societa' Industria e servizi che protestano contro la decisione della Ilserv, partecipata dell'acciaieria, di revocare alla propria ditta l'appalto di pulizia dello stabilimento.

I due - il ternano Mauro Carletti e il tunisino Cialil Verbali -  si trovano a meta' circa della struttura, alta una settantina di metri. In mattinata erano scesi di qualche metro dalla cima per evitare di respirare i fumi che fuoriescono dal camino e poi ulteriormente a causa dei giramenti di testa che hanno colpito Verbali, il quale in questi giorni sta anche osservando il Ramadan.

E' loro intenzione pero' - secondo quanto si apprende - rimanere sulla torre anche durante la notte, almeno fino all'incontro convocato per domani alle 11 dal prefetto Gianfelici Bellesini, al quale sono stati invitati a partecipare rappresentanti dell'Ilserv, della Industria e servizi e della ditta che e' subentrata nell'appalto, la Carlo Iosa. 

I lavoratori, in particolare, nonostante la clausola di salvaguardia che prevedrebbe il loro riassorbimento all'interno della nuova ditta, chiedono di rimanere a lavorare con la societa' Industria e servizi.

Oltre ai 24 colleghi dei due lavoratori e al personale della Digos - coordinato dal dirigente Marco Colurci -, che sono in costante contatto con i due operai, nei pressi dello stabilimento Ast erano presenti stamane anche i rappresentanti sindacali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl, Matteo Lattanzi e Angelo Manzotti. Le organizzazioni sindacali - che esprimono solidarieta' ai due lavoratori pur sottolineando che la loro iniziativa e' stata decisa in autonomia - tornano a chiedere l'apertura di un tavolo per avviare una discussione generale sul tema degli appalti all'interno delle acciaierie.

Resteremo qui fino a quando sarà necessario. "Solo con gesti forti si è presi in considerazione" "Se non subentreranno novita' siamo disposti a rimanere qui fino a che sara' necessario, perche' e' solo con gesti forti che si e' presi in considerazione. Speriamo solo di resistere": a dirlo all'ANSA e' stato Mauro Carletti, l’operaio della ditta Industria e servizi che, insieme al collega Cialil Verbali, da oltre 12 ore si trova per protesta su uno dei camini dell'Ast di Terni.

I due hanno deciso di continuare la loro mobilitazione nonostante la convocazione dell'incontro di domani in prefettura tra le parti interessate.  

"Abbiamo gia' qualche segno di cedimento - spiega Carletti -, ha tirato molto vento oggi, la torre si muove ed e' come se stessimo in barca. Ma non abbiamo alternative, questo e' l'unico modo per attirare l'attenzione e raggiungere il nostro obiettivo: risolvere il problema di tutti i 26 dipendenti".

I lavoratori, in particolare, chiedono di sapere "perche' sia stata imposta la revoca dell'appalto delle pulizie" alla loro ditta e spiegano di volere rimanere a lavorare per la Industria e servizi "che in questi anni si e' sempre comportata correttamente", nonostante la possibilita' di venire reintegrati dalla ditta subentrante.

"L'incontro di domani - spiega ancora Carletti - e' una presa in giro, la nuova ditta ha gia' detto pubblicamente che assorbira' al massimo cinque o sei di noi. E gli altri? Io ho moglie e tre figli, un trattamento cosi' non si riserva neanche ai cani. Venerdi', quando abbiamo protestato sotto la sede dell'Ilserv e siamo stati snobbati da tutti ho capito che questa era l'unica
protesta possibile".

 

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