PERUGIA - Non potevano mancare al "Pallone d'Oro" del calcio umbro dopo la grande stagione che ha riportato il Perugia tra i cadetti e così sul palco dell’hotel Quattrotorri son saliti Massimiliano Santopadre insieme al suo staff al gran completo. Dall’allenatore Andrea Camplone, passando per il direttore sportivo Roberto Goretti, fino a Francesco Baldoni, addetto stampa, Mauro Lucarini, Marcello Pizzimenti e il segretario biancorosso Ilvano Ercoli.

Raggiante il numero uno del grifo che pensa al futuro senza rinunciare a fare i complimenti a tutti per la grande vittoria portata a termine: “ sognare costa poco, non è il successo mio ma di tutti. Ognuno ha fatto qualcosa per portare a termine il campionato”. Sarà un campionato cadetto che verrà affrontato senza spese folli ma cercando sempre di raggiungere grandi traguardi: ” l’ambizione e la forza di raggiungere un obiettivo importante non si quantifica col denaro. Non è che non ho voglia di spendere, ma credo che chi fa parte del perugia calcio deve essere orgoglioso. Siamo arrivati ad un punto che ancora è bassa collina, per arrivare all’Everest ci vuole ancora tanto”.
Dopo di lui la parola passa a Goretti: “Troppo presto per dire se Moscati resta a Perugia, non dipende solo da noi, come confermato anche dal presidente”. 
Marco Moscati premiato come miglior giocatore della stagione sportiva che con poche parole esprime il suo amore per il capoluogo umbro: “ Io a Perugia sto bene”.
Dulcis in fundo, Camplone: “ Voliamo bassi, il sogno del presidente è di tutti quest’anno conosciamo la categoria poi si vedrà”. Che conclude strappando i sorrisi di tutti con qualche battuta sul suo vecchio compagno ai tempi del Perugia, Marco Negri: “aveva altre qualità ma non quelle da scrittore. A Perugia faceva strage di cuore, io e Goretti eravamo invidiosi”.

Federico Ricci 
 

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