Mazzantini: "Perugia nel cuore"
Andrea Mazzantini a Perugia ha lasciato un bel ricordo. Tanto che in occasione del suo ritorno, per festeggiare la promozione del Grifo in serie B, sono stati tanti i tifosi che lo hanno acclamato e che lo hanno ricordato con grande affetto e riconoscenza. Mazzantini è passato per Pian di Massiamo forse nel momento migliore della storia recente biancorossa. Tra la fine degli anni novanta e i primi anni duemila (1999-2002), il portiere spezzino ha messo insieme novantaquattro presenze tutte nella massima serie, incantando il popolo del "Curi" con degli interventi davvero prodigiosi.
Mazzantini, quello di giovedì è stato un tuffo nel passato: cosa ha provato?
"Una grande emozione, lo ammetto. Perugia mi è rimasta nel cuore e mi ha fatto molto piacere essere invitato per la festa promozione. Ho rivisto tante persone care e riassaporato l'entusiasmo dei tifosi, che non ho mai dimenticato e che è sempre molto forte. Io in Umbria sono stato solo tre anni, ma devo dire che è rimasta una delle esperienze più belle che ho fatto nella mia carriera da calciatore".
Allora si parlava di serie A, oggi il Grifo dopo nove anni torna in serie B.
"Il calcio è fatto di cicli. Il Perugia ha avuto i suoi momenti negativi, che lo ha costretto a retrocedere fino ai dilettanti. Negli ultimi quattro anni sono state fatte grandi cose: vinto tre campionati e ricreato un attaccamento di cui la società e gli stessi tifosi avevano bisogno"
E adesso?
"Bisogna essere bravi a gestire questa positività che si è creata. Di solito le neopromosse fanno sempre bene e riescono a salvarsi con una certa tranquillità. Poi, come mi è parso di capire, parlando con il Presidente, si potrà mettere in atto un programma più ambizioso, nella speranza di regalare ai tifosi un'altra grande soddisfazione".
L'ha conosciuto Santopadre?
"Si è devo dire che mi ha fatto una bella impressione. E' una persona che sa quello che vuole e sopratutto che ha un approccio piuttosto serio verso il calcio: cosa che non è da tutti"
Ha notato qualche somiglianza con Gaucci?
"Gaucci era e resta unico. Un personaggio vulcanico che ha dato tanto a questo mondo, forse più di quello che ha raccolto. Santopadre mi sembra diverso, almeno ad un primo approccio, ma un eventuale accostamento non deve apparire negativo, anzi.
A Perugia, dopo le esperienze da calciatore, sta ottenendo successi e consensi Roberto Goretti, un direttore sportivo giovane ma già sul pezzo. "Sono molto contento per lui, perchè è una gran brava persona e un dirigente molto preparato. Credo che abbia contribuito in maniera importante alla vittoria di questo campionato e sono convinto che le fortune future del Perugia passeranno per le sue intuizioni e strategie".
Mazzantini ha chiuso con il mondo del calcio?
"Per il momento sì. Dopo aver fatto il preparatore dei portieri e il responsabile in una scuola calcio di Roberto Mancini, mi sono preso una pausa di riflessione".
A Perugia ci tornerebbe?
"Sarebbe lo stimolo più forte per riavvicinarmi al mondo del calcio, ma per il momento resta un sogno".

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