Di Ciuenlai

 

PERUGIA - C' è un nuovo sondaggio, che analizza le situazioni dei due capoluoghi di Provincia.  Si tratta di una rilevazione ufficiosa, anzi direi quasi ufficiale. Si conosce infatti l'istituto che l'ha realizzata,  la Swg , ma il committente vuole restare “anonimo”. Ne emerge una situazione favorevole per i candidati del centrosinistra e, soprattutto, per il Partito Democratico. Ma andiamo per ordine, anzi per capoluogo:

Perugia – I dati della Swg dicono la stessa cosa di quelli del precedente sondaggio di cui abbiamo parlato nella prima puntata. Ci potrebbe essere un ballottaggio. Ma non tra Boccali e Ms5, bensì tra il Sindaco uscente e il Candidato del Centrodestra Romizi. Vediamo i numeri con le relative forchette:

Boccali (centrosinistra) 45/49 %, Romizi (Centrodestra) 25/29 %, Rosetti (M5s) 15/19 %. La Gargano (Scelta Civica) starebbe tra il 3 e il 5%, mentre sorprende l'uno/2 % attribuito alle liste di Barelli, che invece il sondaggio precedente dava al 5%. Infine una annotazione sulle liste. Il Pd viaggia verso il 40% assorbendo gran parte dei voti della coalizione. Facendo un conto grossolano dei seggi, se il centrosinistra onorasse il pronostico risultando vincitore, i democratici incasserebbero 15 dei 20 seggi a disposizione del raggruppamento. Un 15 vicino ai 16. facendo una proiezione, se il Pd sfondasse, a danno degli alleati, quella quota (il 40%) potrebbe addirittura giungere a 17, che vorrebbe dire la maggioranza assoluta dei seggi. Un risultato storico perchè la cosa non è mai accaduta, nemmeno ai tempi d'oro del Pci.

Terni – Situazione molto simile nella città dell'acciaio. Di Girolamo (centrosinistra) è al 45/49 %, Crescimbeni (Centrodestra) 20/24%, Angelica Trenta (Ms5) 17/21%. Ci sono però due differenze rispetto a Perugia. La prima è che l'eventuale ballottaggio non è scontato sia tra destra e sinistra. Il Massimo del Cinquestelle è infatti sopra il minimo del centrodestra, alimentando l'incertezza del risultato. La seconda è che il sondaggio, essendo stato fatto nella seconda metà di aprile, non ha testato la candidatura di Bolletta, che pesca nell'area del centrosinistra. Detto che tutti gli altri candidati vengono quotati a livelli molto bassi, salta all'occhio la valutazione tra lo 0 e il 2% della lista Todini, che era considerato un “pericoloso” outsider”.  Infine anche qui Pd “a tutta forza”.

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