GUBBIO - In riferimento alle dichiarazione del Presidente del Frosinone Calcio, Maurizio Stirpe, l’A.S. Gubbio 1910 fa presente quanto segue:

Francamente dispiace oltremodo leggere le dichiarazioni del Presidente del Frosinone, per un semplice fatto:perché non corrisponde assolutamente al vero quanto evidenziato dal massimo dirigente frusinate, dal momento che in tribuna centrale non c’è stata alcuna aggressione fisica, ma solamente, come è ipotizzabile per le circostanze che hanno caratterizzato gli ultimi istanti della partita, una forte disapprovazione per il comportamento di parte frusinate, e naturalmente, pure, da parte della terna arbitrale.

Lo stesso Presidente, tra l’altro, a fine partita, facendo chiarezza sugli accadimenti registrati dichiarava  il contrario alla  presenza di pubblici ufficiali. Possiamo capire  le sue esternazioni in un momento cosi delicato per la sua squadra che lotta per il primato in classifica, ma dovrebbe pure informarsi sul comportamento dei propri tesserati a fine partita. Con chi? Con i responsabili di sicurezza, con i responsabili di Lega  e della Procura federale.

Questo sfogo non fa onore al Presidente Stirpe, quando invece dovrebbe usare saggezza nei giudizi e nelle vedute, tra l’altro al termine di una partita in cui  i metri di giudizio non sono stati certamente omogenei. Perché se Stirpe pensa di non continuare in questo mondo del calcio, per quello che gli è capitato in  questa sua bruttissima domenica (che secondo lui ha rischiato di “divenire drammatica”)  deve capire che noi ne abbiamo trascorse di parecchie in questi ultimi tre anni: domeniche fatte regolarmente di torti arbitrali, prepotenze gerarchiche, proprio perché  ci capita che quando si è in casa occorre che tutto sia oltremodo in regola, mentre quando si è ospiti occorre solo preoccuparsi che i rigori contro e le espulsioni si mantengano su livelli accettabili.
 

Converrà con noi il Presidente Stirpe che c’è qualcosa di distorto in questo sistema, soprattutto dal momento in cui quest’isola felice dove il calcio è passione, genuinità e tradizione ha reso infelice un mondo che sembrava perfetto, ma pieno di inganni per i tanti appassionati che ancora sperano nella purezza di questo sport.

Non rinunceremo certo, d’ora in avanti, a portare in tutte le sedi competenti, istituzionali e non, prove oltremodo documentate di questo antipatico, stucchevole e provocatorio clima di vessazione nei nostri confronti.

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