“Diciotto torri sul Monte Peglia alte 150 metri. Per capire l'impatto basta mettersi sotto il Duomo di Orvieto, immaginare una struttura alta tre volte tanto, con enormi pale che ruotano e moltiplicarla per diciotto volte. E tutto questo in mano alla Innova Wind di Napoli, una società che ha 10 mila euro di capitale depositato: siamo alla follia”. Paolo Brutti, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, lancia l'ennesimo allarme ambientale, stavolta sul crinale del Monte Peglia.

“Una struttrura - dice Brutti in una interrogazione presentata in Consiglio regionale -, visibile da mezza Umbria, perfino dal Senese e dal Viterbese, un megaimpianto da un milione e mezzo per pala con una risibile ricaduta occupazionale, di pochi specialisti, possibile grazie agli incentivi economici già inseriti nelle bollette degli utenti, con ricavi da un milione di euro mensili, dopo i primi sette anni di rientro dell'investimento”.

Brutti ricorda la grande mobilitazione dei cittadini del posto e gli impegni assunti dall'assessore regionale all'ambiente e dal presidente della II Commissione consiliare di palazzo Cesaroni per inserire il Monte Peglia nelle aree non idonee agli insediamenti industriali. Nonostante ciò sembra che il progetto vada avanti, il che richiede un immediata risposta delle istituzioni, a cominciare dalla Giunta Regionale”.

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