Audizione Commissari liquidatori delle Comunità montale in Seconda commissione
PERUGIA – Nella attuale situazione di commissariamento e liquidazione delle Comunità montane la gestione dei parchi naturali ad esse assegnata risente di una generale carenza di mezzi e finanziamenti, a discapito delle attività di valorizzazione e mantenimento delle aree protette. La Giunta regionale, nella stesura dei Piani dei parchi, dovrebbe coinvolgere le comunità locali, mettendo in primo piano l'utilizzo degli edifici e dei terreni di proprietà regionale, spesso restaurati ma inutilizzati. Questo quanto emerso dall'incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Cesaroni tra la Seconda commissione del Consiglio regionale e i commissari liquidatori delle Comunità montane.
Aprendo i lavori il presidente Gianfranco Chiacchieroni ha evidenziato che “la Giunta, insieme all'Università, si appresta a redigere i Piani dei parchi, intorno a cui i commissari devono attivare momenti di consultazione e di monitoraggio, visto che si tratta di zone di pregio dell'Umbria. La Regione sta predisponendo i piani avendo individuato un punto di rottura tra le popolazioni e gli enti di gestione dei parchi e possiamo immaginare che verranno anche stanziate le risorse necessarie. I commissari liquidatori delle Comunità montane dovranno essere soggetti attivi nel processo di riforma, ipotizzando modifiche e integrazioni per far funzionare meglio i parchi umbri, facendoli ripartire”.
GLI INTERVENTI
PAOLO SILVERI (commissario Comunità montana Valnerina): “La revisione della legge 18/2011 potrà essere l'occasione per rivedere la governance dei parchi, sulla quale c'è poca chiarezza. Non è mai stata istituita la Comunità del parco, che sarebbe il naturale interlocutore della Regione nella stesura del piano di gestione. L'accordo con l'Università per i nuovi piani di gestione è solo un inizio. Cercheremo di avanzare proposte alla Giunta, sperando che vengano recepite. Il nostro parco aveva già un piano di gestione, di cui la Regione dovrebbe tenere conto, ascoltando anche i cittadini e le comunità coinvolte. Manca qualsiasi tipo di finanziamento per i parchi e questo ne blocca l'attività. Necessario che nella programmazione comunitaria ci sia chiarezza sui fondi per le aree naturali protette”.
GIULIANO NALLI (Comunità Montana dei Monti Martani, Serano, Subasio): “Lo sviluppo della filiera Turismo-Ambiente-Cultura (Tac) ha segnato il passo è sono mancati i fondi per finanziare le attività del parco. Solo grazie ad alcune associazioni è stato possibile promuovere alcune attività. La previsione di una gestione del parco affidata alle Unioni speciali dei Comuni non sembra la strada giusta, andrebbero invece istituite le Comunità del parco o le conferenze dei sindaci, per far diventare le aree naturali protette un elemento di sviluppo. Ci sono terreni e strutture della Regione Umbria all'interno del parco che vanno utilizzati e valorizzati, evitando il loro abbandono”.
STEFANO GREGORI (Parco fluviale del Tevere): “I piani di gestione sono due. Il primo viene redatto dagli enti parco, è solo vincolistico e prevede sanzioni molto gravi. C'è poi il piano pluriennale di sviluppo socio economico. Servono fondi per organizzare le attività. Inoltre i gestori del parco devono anche rilasciare i nulla osta e le autorizzazioni edilizie, facendo anche verifiche con i piani regolatori e confrontandosi con i Comuni. Si tratta di una mole di lavoro importante che richiede risorse adeguate per essere gestita”.
GIANPIERO LATTANZI (Comunità montana Orvietano Narnese Amerino Tuderte): “Nella nostra area insistono due parchi, lo Stina e quello del Tevere. Sono state create strutture per i visitatori che però dovrebbero essere valorizzate, dato che ci sono stati investimenti per milioni di euro che rischiano di essere vanificati. Esistono molte problematiche da affrontare mentre mancano i fondi e il personale e serve una revisione normativa che coinvolga i Comuni nella redazione del piano del parco”.
GAETANO ROSSI (Comunità montana Alta Umbria): “Bisogna chiarire come la Regione intende sostenere la Tac e utilizzare i fondi del Piano di sviluppo rurale. La Giunta ha spiegato che vuole coinvolgere le popolazioni ma devono esserci dei soggetti mediatori che possano raccogliere le istanze locali, non essendo possibile un confronto diretto con tutti i cittadini”.
MARCO GALLI (Comunità Montana dei Monti Martani, Serano, Subasio): “I commissari dei parchi possono svolgere solo funzioni di normale amministrazione ed oggi contano su poche settimane di permanenza in carica e quindi non possono fare progetti di lungo periodo. Va chiarito a chi spetta la gestione dei parchi, che non devono passare all'Agenzia forestale, dato che questo allontanerebbe la gestione del parco dai cittadini. Le risorse vanno gestire sul territorio. Sul parco del Subasio insistono terreni e un patrimonio edilizio importante della Regione, ristrutturato con i fondi dei terremoti ma poi lasciati chiusi e inutilizzati”.

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