San Bevignate/ Da Italia nostra una domanda ed una richiesta all'Adisu
PERUGIA - Italia Nostra ha posto una domanda e una richiesta nella conferenza stampa di oggi convocata dall’Amministratore dell’Adisu sulla vicenda dello “steccone” di San Bevignate.
Dopo aver ribadito la ferma opposizione alla sua costruzione e avanzato forti dubbi sulla legittimità degli atti amministrativi anche per le ragioni rese pubbliche dalla Direzione regionale per i beni culturali, Italia Nostra ha chiesto all’Amministratore dell’Adisu se sia a conoscenza della sentenza del TAR Umbria del 10 ottobre 2013 (resa tra il gruppo di società che ha vinto la gara di appalto per il collegio universitario in esame, la seconda classificata e la stessa ADISU), nella quale si legge che il direttore tecnico della società mandante dell’Associazione temporanea di imprese (ATI) che ha vinto l’appalto “è stato destinatario di una sentenza del Tribunale di Potenza (n. 274 del 2012) di applicazione di pena su richiesta delle parti ex art. 444 del c.p.p. per il reato di cui all’art. 10 ter del d.lgs. n. 74 del 2000, commesso nel 2008, ed incidente sulla moralità professionale”.
Italia Nostra - fa anche presente il presidente Urbano Barelli - ha chiesto inoltre di partecipare al Tavolo istituzionale sulla vicenda di San Bevignate che è stato convocato per la prossima settimana dalla Regione Umbria, con il Comune di Perugia, l’Università e la stessa Adisu.

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