PERUGIA - Eventi, approfondimenti, incontri, presentazione di libri, rassegna cinematografica, un confronto a tutto campo sulla condizione femminile: Perugia e l’Umbria celebrano, in modo non rituale, l’8 Marzo, Festa della donna. Tra gli appuntamenti clou, la presentazione, giovedì 6 marzo alle 17.30 alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, del primo Centro antiviolenza a Perugia dedicato a “Catia Doriana Bellini”. All’evento parteciperà la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini.

 

Il programma delle iniziative, ma soprattutto il senso della manifestazione che si snoderà tra Perugia e gli altri territori della regione dal 4 marzo fino ad aprile prossimo, è stato illustrato questa mattina, in una conferenza stampa a Palazzo dei Priori. Sono intervenuti il sindaco Wladimiro Boccali, anche nella sua veste di presidente Anci Umbria, l’assessore Lorena Pesaresi (Pari Opportunità), la presidente del Centro regionale Pari Opportunità della Regione Umbria Daniela Albanesi, la coordinatrice Pari Opportunità Anci Umbria, Rita Zampolini.

 

IL SINDACO BOCCALI: “L’apertura a Perugia del primo Centro antiviolenza non solo è un ulteriore tassello al grande contenitore dei servizi che, in questi anni, abbiamo consolidato, rafforzato e accresciuto, in termini quantitativi e qualitativi, ma è anche e soprattutto il segno tangibile di una politica del fare, di una politica che dà risposte concrete alle domande delle persone. Il Centro è un nuovo punto di partenza per contrastare meglio e di più le violenze di genere. E’ frutto di un percorso e di un lavoro serio, articolato che ha messo insieme più soggetti, coordinandoli in una rete regionale e nazionale strutturata. Un lavoro che ci viene riconosciuto con la presenza della Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini che molto ha lavorato su questi temi e che è stata lei stessa oggetto di violenza, seppure verbale, molto forte. Ringrazio fin da ora la presidente Boldrini per la sua presenza e per l’impegno profuso nella battaglia contro le violenze”. Per il sindaco Boccali, “il senso di civiltà di una società si misura anche attraverso il livello di attenzione a questi temi, con la capacità di rompere il muro del silenzio e della solitudine delle vittime di violenza, piuttosto che attraverso la copertura di qualche buca in più lungo le strade comunali”. Il sindaco ha sottolineato la necessità di “una legge nazionale contro la violenza e sulla parità di genere, la parità di lavoro e di salario”. Infine, ha ricordato che in questi anni, “Perugia ha giocato un ruolo di primo piano e di avanguardia su alcuni servizi”.

 

LA COORDINATRICE ZAMPOLINI: “Questi temi devono diventare patrimonio quotidiano delle pubbliche amministrazioni e delle Istituzioni a tutti i livelli”.

 

L’ASSESSORE PESARESI: “la storia delle donne, che viene da lontano, oggi segna un protagonismo nuovo e diverso, in cui si afferma la cultura delle differenze di genere. Perugia, grazie all’azione di governo del sindaco Boccali, sta promuovendo una nuova cultura di genere e lo fa a tutto campo”. In questo senso, Pesaresi ha citato i servizi di prevenzione contro le violenze alle donne, i progetti contro il bullismo (assieme all’associazione “Margot” stiamo intervenendo sulle scuole in modo operativo) e altri servizi strutturati “in grado di dare risposte efficaci e contemporaneamente di fornire quel cambio di passo necessario nel modello culturale della nostra comunità. Pur in un periodo complicato per il contesto socio-economico, il più difficile dal dopoguerra a oggi, Perugia è riuscita a rafforzare e integrare i suoi servizi”.

 

LA PRESIDENTE ALBANESI: “L’evento pensato per l’8 marzo non è un calendario di appuntamenti, ma un contenitore logico di iniziative che spiega il lavoro fin qui fatto e contribuisce a raggiungere quel cambiamento di cultura che auspichiamo”. La presidente ha sottolineato il ruolo di “Telefono Donna”, con i suoi 250 contatti nel 2003 e i 630 al 31 dicembre 2013. “Un incremento non dipeso da una accresciuta ondata di violenza, ma da una maggiore consapevolezza a denunciare i casi di violenza e alla fiducia accordata ai servizi”.

Hanno portato la loro testimonianza anche Nerina Ponti del sindacato Cisl pensionati e Massimo Pici, dell’associazione “Margot”.

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