Proseguo il lungo e tortuoso cammino del Perugia con un’altra gara quantomeno difficile. Si va a Catanzaro, campo ostico ma non tradizionalmente avverso, da cui l’anno scorso esplosero le poi non concretizzate fortune del grifo, con un successo per 4 a 2. I biancorossi sono carichi e il calendario, dopo la trasferta in Calabria, dovrebbe diventare leggermente più agevole.

Nove le gare rimaste, cinque al Curi e quattro lontano da casa. Difficile e imprevedibile fare tabelle, ma le statistiche a volte parlano chiaro e 65/66 punti dovrebbe essere la quota primato. L’anno scorso in un girone con lo stesso numero di squadre, quello A, il Trapani si mise davanti al Lecce con 64 punti, mentre il B lo vinse l’Avellino con 60 ma una squadra in meno (16).
L’anno precedente fu la volta di Ternana (65) e Spezia (62), ma erano gironi a 18 squadre. Pure nell’anno del trionfo eugubino bastarono 65 punti (e ben 8 ko) ai rossoblu per conquistare la promozione e solo la Nocerina sfatò questi numeri realizzandone addirittura 72 ma concedendo un distacco di 11 punti al Benevento giunto secondo. 
Numeri alla mano chi vince il campionato difficilmente perde meno di 4 gare (il Perugia per ora ne ha perse 3, in piena media), e i biancoverdi irpini nella scorsa stagione ne persero addirittura 6 a fine torneo.

Quest’anno il fatto che non ci siano retrocessioni influirà sicuramente sul finale di campionato, ma squadre che lottano per una posizione playoff potrebbero essere combattive fino alle ultimissime gare. 

Confrontando il calendario di Perugia, Lecce e Frosinone, e provando a giocare con i risultati, non considerando eventuali passi falsi, cali di forma o catastrofi di altro genere, i salentini, che hanno il calendario migliore (sempre sulla carta), potrebbero terminare con un punteggio ipotetico tra 61 e 64 in considerazione del risultato della sfida coi ciociari.

Lecce che ha Ascoli, Pontedera, Nocerina (già vinta) e Frosinone al Via del Mare, Viareggio, Prato, Grosseto e Pisa fuori, prima di riposare all'ultima giornata, cosa che lo pone leggermente sfavorito.

Frosinone che in tal caso, con un calendario più arduo (Grosseto, Prato, Salernitana e L'Aquila in casa, Benevento, Gubbio, Lecce e Perugia fuori), chiuderebbe la contesa anch’esso in un arco di punti tra 61 e 64, senza considerare il risultato della gara contro il grifo all’ultima giornata.

Per il Perugia, a quota 46 punti, diventano determinanti le gare contro Barletta, Ascoli, Paganese, Viareggio e Pontedera che, se tutto va come deve andare (e qua tocchiamo ferro), porterebbero gli umbri virtualmente alla quota di 61 punti con altre 4 partite da giocare.
In tal caso un pari a Catanzaro non andrebbe preso cosi negativamente, in considerazione del fatto che resterebbero ancora da giocare le sfide de L’Aquila e di Salerno, nonché il big match contro i ciociari. Perciò forza e coraggio, che la strada è ancora lunga e quanto fatto finora non può essere che preso in maniera positiva.
 

Federico Ricci 

 

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