TERNI - Si è spento a Terni Alberto Provantini, a giugno avrebbe compiuto 73 anni. Giornalista, fu dirigente nazionale della Federazione Giovanile Comunista e del Pci. In seguiti ha aderito al Pds ai Ds e al Pd, parlamentare, ha assunto importanti incarichi amministrativi. L'assessore regionale Fabrizio Bracco è stato il primo ad esprimere cordoglio per la scomparsa di un uomoche ha segnato per decenni la storia politica di Terni e dell'Umbria.

Cordoglio viene espresso dagli assessori regionali Fabio Paparelli e Fabrizio Bracco. Per Paparelli "scompare un amico caro. Un vero intellettuale e un politico di valore che ha sempre rappresentato un punto di riferimento per Terni e per l'Umbria". Bracco esprime "profondissimo dolore per la morte di Alberto Provantini, amico e compagno di militanza politica di lunga data, amministratore capace e lungimirante, che ha contribuito alla nascita e allo sviluppo della Regione Umbria, nel superiore interesse dei cittadini, autore intelligente ed acuto analista della contemporaneita'".

Per il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, quello di oggi e' "un giorno tristissimo per l'Umbria, che senza Alberto Provantini e' piu' povera".

 

“Grande commozione e dolore per la morte di Alberto Provantini, un uomo che  con il suo impegno, la sua passione e la sua intelligenza ha dato un contributo altissimo allo sviluppo della città di Terni e dell'Umbria,  interpretando nella maniera più nobile e generosa quella 'scelta di vita' dell'impegno politico e istituzionale fatta in giovanissima età”. Così il presidente dell'Assemblea legislativa Eros Brega  che, a nome dell'intero Consiglio regionale, esprime “profondo cordoglio e vicinanza ai familiari” di Alberto Provantini.

“Con Provantini – aggiunge Brega - ci lascia un altro dei 'padri fondatori' della Regione Umbria, dove fu consigliere e assessore fino al 1983, quando fu eletto alla Camera dei Deputati. Amministratore attento e creativo diede, in quegli anni difficili ed esaltanti un contributo essenziale al rilancio dell'Umbria nel contesto nazionale ed internazionale. Provantini – sottolinea Brega - ha lasciato un segno indelebile in tutti i livelli istituzionali in cui si è impegnato: Comune e Provincia di Terni e Parlamento della Repubblica. Ma anche in campo culturale ha lasciato un segno, come vicepresidente per tanti anni del prestigioso Isitituto Gramsci. Giornalista di razza, fino all'ultimo, malgrado il progredire del male, ci ha offerto attraverso i suoi articoli pubblicati da un giornale regionale degli spunti di analisi vivi, rigorosi e appassionati sulle vicende regionali e nazionali. Alberto – conclude Brega - ha affrontato la malattia e la morte con un coraggio e un equilibrio grandissimi che ce lo fanno sentire ancora più caro e vicino”.

 

Cordoglio per la scomparsa di Alberto Provantini e' stato espresso anche dal presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi.    "Amministratore serio e profondo conoscitore - lo ha definito - della storia e della politica umbra".

 

Umbria Jazz: per noi è un lutto in famiglia -"Per Umbria Jazz la morte di Alberto Provantini e' un lutto di famiglia. Nel senso che abbiamo perso colui che a buon diritto puo' essere ricordato come il padre di quella incredibile idea che, nella estate 1973, divento' la prima edizione di Umbria Jazz": lo scrive in una nota lo stesso festival.

"Provantini era l'assessore al turismo della giovane giunta regionale - afferma Uj -, e recepi' subito il progetto che Alberto Alberti e Carlo Pagnotta gli prospettarono. Di piu': fu lui che, a fronte di una visione di jazz festival tutto sommato tradizionale, non dissimile da quelli che si facevano allora in Italia e nel mondo, lancio' la provocazione: e se fosse gratis ed all'aperto? Il jazz non piu' nel chiuso dei club ma nelle piazze, negli ambienti naturali, tra le bellezze monumentali dell'Umbria. Quello che accadde e' noto".
 "Ciao Alberto, con la gratitudine di Umbria Jazz – conclude la nota - e soprattutto dei milioni di ragazzi (e non) che sono stati felici proprio per quella tua magnifica idea".

 

Biografia

Nato a Terni il 9 giugno 1941, fin da giovanissimo Alberto Provantini diventa membro della Direzione nazionale della Fgci e in un secondo momento del PCI. In quegli anni diventa anche giornalista per il quotidiano l'Unità.

Eletto come consigliere prima nel Comune di Terni, in seguito approderà alla Provincia di Terni, ottenendo molto seguito nel PCI stesso per la sua gestione dei rapporti tra le Giunte di sinistra della Provincia e della città di Terni e la popolazione, durante la crisi degli anni 70.

Successivamente è nominato nell'assemblea della Regione Umbria. Dal 1970 consigliere e assessore regionale per tre legislature.

È stato inoltre parlamentare per due legislature (dal 1983 al 1992) presso la Camera dei Deputati, dove è stato eletto vicepresidente della Commissione Attività produttive.

Dopo lo scioglimento del PCI nel 1991 confluisce nel Pds e nello stesso anno diviene Presidente della Provincia di Terni dando vita nel 1994 a una maggioranza di centro sinistra con i cattolici, considerata da molti politici come il primo esperimento della coalizione di centro sinistra che governerà l'Italia con il nome di Ulivo.

Lascia le istituzioni ove è stato eletto per 30 anni (dal 1965 al 1995): Comune, Provincia, Regione e Parlamento, continuando l'impegno politico dai Ds al Pd e giornalistico. Per quindici anni è stato vicedirettore dell' Istituto Fondazione Gramsci, è stato direttore di Cronache Umbre 2000 ed è opinionista del Giornale dell'Umbria.

Scrive alcuni libri, ultimo dei quali "Cari compagni, fraterni saluti", che gli procura molta notorietà anche in ambito letterario

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