DAP/ Il documento approda in Aula, la Prima commissione recepisce la risoluzione
PERUGIA – “La Prima commissione del Consiglio regionale approva e condivide i contenuti del Documento annuale di programmazione 2014 – 2016, riservandosi la possibilità di apportare eventuali modifiche durante la discussione d'Aula”. Con questo dispositivo, contenuto in una risoluzione approvata a maggioranza (Pd, Idv, Prc – Fds, contrari FI, Fd'I, Ncd e Udc) l'organismo presieduto da Oliviero Dottorini ha dato oggi il via libera al documento predisposto dall'Esecutivo di Palazzo Donini. Prima del voto, i consiglieri regionali sono intervenuti per esprimere gli orientamenti dei diversi gruppi in merito ai contenuti del Dap ed annunciando proposte di integrazione e modifica. Gli interventi si sono conclusi con la replica dell'assessore regionale Fabrizio Bracco.
IL DIBATTITO
OLIVIERO DOTTORINI (Idv) ha illustrato la proposta di emendamento presentata dal suo gruppo, riprendendo quanto emerso durante l'audizione pubblica, che mira ad ottenere l'esenzione dal pagamento dell'Irap per le cooperative sociali di tipo A, reintrodotta dalla Regione nel 2009, con un gettito di 1 milione e 600mila euro. “In 10 Regioni italiane l'esenzione è in vigore, anche come riconoscimento dell'importanza di questa tipologia di impresa”. Dottorini inoltre nel suo intervento ha sollecitato anche interventi sulle questioni relative a cooperazione internazionale, commercio equo e solidale e ludopatia.
DAMIANO STUFARA (Prc – Fds) ha ricordato che il suo gruppo ha depositato una proposta contenente 10 modifiche da apportare al nuovo Dap (in materia di economia, ambiente, agricoltura, trasporti, welfare e sanità”), punti su cui solleciterà dibattito e risposte durante la discussione in Assemblea.
RENATO LOCCHI (Pd) ha criticato la presentazione di proposte di modifica “a mezzo conferenza stampa, una prassi che rende più difficile la stesura di un documento unitario” ed ha annunciato la presentazione di un emendamento relativo alle risorse da destinare alla ricostruzione post sisma nell'area di Spina (Marsciano).
RAFFAELE NEVI (FI) ha criticato il documento della Giunta, valutandolo un “ripetersi di belle parole e impegni già assunti ma non portati a termine”. Mancherebbero interventi necessari e annunciati, come la legge sulle sagre, sulla riforma sanitaria, sulle infrastrutture. Non ci sarebbe infine quel “cambio di passo” annunciato dall'Esecutivo.
Per ANDREA LIGNANI MARCHESANI (Fd'I) quello del Dap è sempre di più un “rito stanco e ripetitivo: “Sarebbe necessario discuterlo insieme al bilancio, tanto più che le risorse a libera destinazione sono ormai pochissime e non necessitano di un apposito documento politico. Il sistema dei fondi europei va rivisto, troppo macchinosi i bandi, sbagliata la tempistica e dubbia l'efficacia degli interventi sui principali parametri economici. Stranamente le aziende che vincono i bandi sono sempre le stesse”.
SANDRA MONACELLI (Udc) ha messo in dubbio l'incisività delle azioni di programmazione e dell'attività svolta dal Centro estero. Servirebbero strutture in grado di svolgere interventi con un più elevato livello di concretezza. Ci sarebbe poi un “atteggiamento timido verso le crisi d'impresa e le aree che ne sono coinvolte”, per le quali ci si limiterebbe a sollecitare un intervento nazionale. In sanità mancherebbero approfondimenti su liste d'attesa e sede della Asl.
Per MASSIMO MONNI (Ncd) “la maggioranza dovrebbe prima chiarirsi al suo interno, mettendo così da parte i distingui che creano intoppi al Dap e anche alla riforma della sanità. L'iter per i bandi dei fondi europei deve essere semplificato e solo le associazioni di categoria sembrano in grado di 'consentire' alle aziende di accedere ai fondi europei. Necessario un deciso salto di qualità”.
LUCA BARBERINI (Pd) ha rimarcato che le Regioni hanno svolto un ruolo fondamentale nel risanamento dei conti pubblici degli ultimi anni. “L'Umbria è stata molto attiva in questo ambito, bloccando il carico fiscale per i cittadini. La riforma endoregionale va rivista alla luce dei nuovi assetti delle Province, ripensando le Unioni dei Comuni. Le crisi dell'economia regionale va affrontata con l'attrazione d'impresa, concentrando l'azione di Sviluppumbria su questo piuttosto che sulla internazionalizzazione. Il ruolo di Sviluppumbria e dell'Agenzia forestale andrà definito meglio, mentre in sanità il tema del trasporto e dei punti nascita dovrà essere affrontato. La mancanza di riferimenti alla strada 3 Valli fa pensare che si sia scelto di preferire il potenziamento della Flaminia”.
MANLIO MARIOTTI (Pd) si è concentrato sulla necessità di “bloccare la meridionalizzazione dell'Umbria”, puntando “sulla piccola ripresa che dovrebbe caratterizzare il 2014, sul pieno utilizzo dei fondi comunitari del settennato che sta terminando, su poche priorità da perseguire con determinazione, come le politiche per il lavoro, le riforme endoregionali, gli strumenti per affrontare le crisi aziendali, la ricostruzione del Marscianese”. Importante sarebbe indirizzare i fondi europei verso la formazione, l'istruzione, la digitalizzazione e l'alfabetizzazione nelle lingue straniere. “La fase di riorganizzazione di Sviluppumbria va superata rapidamente, definendo chiaramente la sua missione e puntando sull'attrazione di investitori stranieri. Da non sottovalutare il discorso del riconoscimento dell'area di crisi complessa per il Ternano, un argomento da affrontare per non lasciare sole le istituzioni locali”.
L'assessore FABRIZIO BRACCO ha replicato spiegando che “in passato il Dap era eccessivamente esteso, ora è stato ridotto nelle pagine e negli ambiti di intervento. Ad esempio la partita dei fondi europei verrà affrontata nel Quadro strategico, che il Consiglio potrà discutere nei prossimi mesi. Il Dap si limita a fare un quadro della situazione, individuare le linee politiche da attuare e le risorse necessarie. Abbiamo puntato a caratterizzarlo come un documento strategico focalizzato su alcuni ambiti specifici. I problemi strutturali del sistema umbro sono legati alle poche imprese che innovano e internazionalizzano. Molte piccole e micro imprese rischiano di sparire se non vengono aiutate. La complessità dei bandi europei viene rilevata anche dai nostri funzionari, le difficoltà sono anche nostre, e soprattutto dei Comuni che sono bloccati dal patto di stabilità. Vorremmo puntare sui bandi a sportello per superare la complessità della rendicontazione e dare risorse ai progetti immediatamente operativi. Le riforme endoregionali le abbiamo bloccate proprio in seguito alla definizione del nuovo quadro nazionale mentre le fusioni tra piccoli comuni sono positive ma devono essere decise dal basso. Peraltro ci sono Stati come la Francia che hanno mantenuto il numero dei Comuni affrontando la questione senza procedere alla loro chiusura. La riforma della sanità è stata rallentata da eventi indipendenti dalle nostre scelte, come la nomina del nuovo rettore e la convenzione da ratificare. La revisione del sistema ospedaliero e dei punti nascita è già prevista. La sovrapposizione tra alcune funzioni di Sviluppumbria e quelle del Centro estero richiederà un approfondimento. Le risorse su cui la Regione può decidere liberamente sono passato da circa 50 a 14 milioni di euro, di cui 10 già praticamente impegnati per il sociale. Se in fase di bilancio riusciremo a recuperare fondi aggiuntivi cercheremo di intervenire per l'esenzione, eventualmente totale o parziale, dell'Irap per le cooperative sociali. Ed anche per sostenere la ricostruzione delle scuole e delle aree terremotate di Deruta e del Marscianese”.

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