TERNI - "La Giunta regionale avvii tempestivamente le procedure per richiedere al ministero dello sviluppo economico il riconoscimento dello stato di crisi complessa per l'area di Terni e Narni": e' l'obiettivo della mozione presentata da Damiano Stufara, capogruppo di Rifondazione comunista-Fds in Consiglio regionale. Secondo il consigliere sarebbe necessario attivare gli strumenti nazionali di intervento in ragione della "gravita' della crisi economica nei comparti industriali dell'area di Terni e Narni, con particolare riferimento alle vertenze riguardanti il Polo chimico e la Sgl Carbon, alle incertezze relative al comparto siderurgico e manifatturiero, nonche' ai dati sul ricorso alla cassa integrazione nel primo semestre del 2013, che rilevano l'impennata della straordinaria (+38 per cento) ed il crollo della deroga (-87,73 per cento), diretta conseguenza della cessazione di numerose aziende, non e' da considerarsi risolvibile con risorse e strumenti di competenza regionale, in base a quanto previsto dalla normativa statale ai fini del riconoscimento dello stato di crisi complessa".

Stufara - riferisce Palazzo Cesaroni - mette in evidenza che "nell'area industriale di Terni e Narni, ad oggi priva di strumenti di rilevo nazionale per far fronte all'attuale stato di crisi, e' necessario intervenire con una strategia di reindustrializzazione attraverso un organico intervento nazionale, oggi possibile solo in seguito al riconoscimento dello status di 'crisi industriale complessa' e risultante da una serie di indicatori, relativi alla recessione economica ed alla perdita occupazionale, a cui quell'area dell'Umbria purtroppo risponde pienamente". Nella sua proposta, Stufara fa riferimento alla legge nazionale '99/2009' "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonche' in materia di energia", che prevede "agevolazioni a favore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione e altre forme di incentivi, al fine di assicurare l'efficacia e la tempestivita' delle iniziative di reindustrializzazione nelle aree o distretti in situazione di crisi industriale, nei casi di situazioni complesse nonche' con impatto significativo sulla politica industriale nazionale".

"Un recente decreto attuativo del ministero dello sviluppo economico sulle 'Misure urgenti per la crescita del Paese' - ricorda Stufara - definisce 'situazioni di crisi industriale complessa, quelle che, a seguito di istanza di riconoscimento della Regione interessata, riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da una crisi di una o piu' imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto, oppure da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio'". Quella norma, insieme ad altre precedenti, prevederebbe tra l'altro "l'applicazione delle agevolazioni previste dalla legge '181/1989', contemplando in particolare l'intervento attraverso l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa (Invitalia) per la realizzazione di programmi di promozione industriale. Nel territorio di Terni ci sono stati, negli anni passati, strumenti di programmazione negoziata che hanno consentito l'utilizzo delle risorse nazionali previste dalla legge 181 e l'attuazione di programmi di promozione industriale per far fronte alla crisi dei settori industriali, in particolare quello siderurgico, a cui hanno fatto seguito il contratto d'area di Terni-Narni-Spoleto e il patto di territorio del 2005, di cui tuttavia non si e' avuta completa realizzazione".

Stufara conclude evidenziando che "il riconoscimento dello stato di crisi complessa e' stato ripetutamente richiesto da parte delle rappresentanze dei lavoratori, in ragione della rilevanza nazionale della crisi che investe il comparto industriale del territorio di Terni e Narni e della strategicita' delle produzioni presenti".
 

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