di Rosaria Parrilla

 

PERUGIA – Primarie sì, primarie no. Il dibattito intorno alle prossime amministrative, che si terranno a maggio, si fa sempre più vivace. Ancora non c’è niente di ufficiale, ma sembrano essere sempre più vicine per il capoluogo umbro. È il teatrino della politica. Secondo voci di corridoio, Anna Rita Fioroni, attuale presidente dell’Università dei sapori di Perugia, sarebbe pronta a scenderebbe in campo per la guida del governo della città. Così la sfida all’interno del Partito democratico sarebbe tra l’attuale sindaco Wladimiro Boccali e la stessa Fioroni. Condizionale d’obbligo, anche perché bisogna capire se saranno primarie di partito o di coalizione. Dall’altro lato, nel centrodestra ancora tutto tace. Anche perché i nuovi coordinatori regionali, Catia Polidori per Forza Italia e Luciano Rossi per Nuovo centrodestra, sono stati nominati di recente e ora sono in attesa di capire come si muoverà il centrosinistra. Perché come qualcuno afferma all’interno dell’opposizione: “Boccali è fortissimo alle primarie, ma debolissimo tra i cittadini, discorso opposto per Anna Rita Fioroni”.

Per Marco Vinicio Guasticchi, membro della direzione nazionale del Pd, le primarie sono uno strumento importante che rafforzerà il partito. Da tempo, infatti, le ha auspicate, ma chiarisce che non ha mai avuto interesse a sedere sulla poltrona da primo cittadino di Palazzo dei Priori. “Ho sempre sostenuto le primarie – dichiara Guasticchi -, pur non essendo mai stato intenzionato a candidarmi, per un semplice e puro contributo”.

Guasticchi non ha dubbi: il candidato a sindaco di Perugia deve essere piddino. Avvisati gli altri partiti di coalizione del centrosinistra. “Questo pur riconoscendo l’importanza eil contributo - fa sapere - degli altri partiti della coalizione”. Alla domanda se preferisce Boccali o Fioroni come sindaco, il presidente Guasticchi non si schiera apertamente: “in questo momento è sconveniente e politicamente scorretto dire qualcosa in merito, ma nonostante le mille difficoltà in cui si trovano oggi i sindaci a governare una città, Boccali ha governato non male, ma la sfida tra i due può rafforzare il partito”. Altra tematica d’attualità, la riforma della legge regionale al maggioritario, che proprio ieri durante la direzione nazionale del Pd Guasticchi ha votato “convintamente”. Ma non tutti all’interno del partito sono entusiasti, infatti, sono di oggi pomeriggio le dimissioni dalla presidenza di Gianni Cuperlo.

“Mi riconosco in pieno nella politica di Matteo Renzi – sottolinea -. Ha dimostrato di avere idee chiare e anche coraggio nel portarle avanti, senza temere minacce. Tutti i segretari in passato hanno subito tensioni, infatti, molti sono stati pugnalati dai loro stessi amici”. E sull’incontro tra il segretario Renzi e il cavaliere Silvio Berlusconi, Guasticchi non ha dubbi: “ha fatto bene”.

Ritornando in Umbria, il dibattito all’interno del Pd si fa sempre più acceso in vista del prossimo congresso regionale. La sfida, ora è ufficiale, sarà tra il giovane renziano Giacomo Leonelli e il cuperliano Stefano Fancelli (quest’ultimo terrà giovedì una conferenza stampa nella sede del Pd a Perugia). “Sono convinto che Leonelli sia la migliore candidatura dell’area renziana – spiega Guasticchi -, domani sera ci sarà un incontro tra i delegati renziani che decreterà pieno appoggio e vincolerà al rispetto del risultato delle primarie dello scorso otto dicembre. Leonelli sarà in grado di proseguire quel percorso, sarà un segretario nuovo, forte e deciso, perché figlio di questa cultura renziana. Questa mission sarà mantenuta e portata avanti”.

Sulle dimissioni di Cuperlo fa una sua riflessione: “Cuperlo, come molti umbri che erano presenti ieri alla direzione nazionale del partito, appartiene a quella cultura della nomina. Non riesco a capire la sua scelta, o è andato via per un pretesto o per rabbia, se fosse stata una scelta dettata dall’istinto allora sarebbero rientrate. Comunque sarebbe incosciente a creare una spaccatura reale all’interno del partito, non credo che sarà così”.

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