Dap/ Bracco: “Documento agile che mira ad una discontinuità intelligente”
PERUGIA – “Un documento molto più agile rispetto al passato che tiene conto della crisi che sta vivendo il nostro sistema produttivo. La strategia scelta è quella di una discontinuità intelligente, puntando sulle imprese che hanno deciso di investire su innovazione e internazionalizzazione”. Così l'assessore regionale alla Programmazione delle risorse finanziarie, Fabrizio Bracco, in Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, dove ha presentato la parte dedicata all'economia del Documento annuale di programmazione 2014-2016. Un Dap quindi che, sostanzialmente mira a sostenere l'uscita dalla crisi sfruttando il traino delle imprese più dinamiche, innovative e orientate all'internazionalizzazione.
Nel documento è descritta la situazione che sta vivendo l’Umbria. “La nostra regione – ha detto l'assessore - ha sentito la crisi più tardi rispetto a molte altre, ma in maniera più dura. Fatto 100 il pil italiano, quello pro capite dell’Umbria dal 2008 al 2011 ha perso 3 punti (dal 95,3 al 92,3 per cento). Ed il decremento è ancora maggiore se rapportato alle regioni del centro nord. Tra le emergenze quella dell’occupazione. Tuttavia – ha aggiunto Bracco -, elementi positivi emergono da parametri in controtendenza legati al valore aggiunto di alcune imprese che stanno rispondendo alla crisi grazie alla loro strategia basata sull’innovazione e sulla internazionalizzazione. Il 2014 sarà un anno di timidissima ripresa per l’economia regionale che non riuscirà a fermare però la riduzione dell'occupazione, per incidere sulla quale serviranno strumenti nuovi e più efficaci”.
Da qui la scelta di una prospettiva basata su “una discontinuità intelligente”. Vale a dire, come ha spiegato l'assessore, mettere mano su una riorganizzazione del sistema economico che passa dalla riforma del sistema Umbria, quindi dalla semplificazione, dal riassetto degli enti territoriali e delle agenzie, oltre che del sistema sanitario. La parola d'ordine è “puntare sulle eccellenze umbre” come il distretto del cachemire, della green economy (energia e chimica verde), della meccanica. Particolare attenzione viene rivolta al settore agri-food (prodotti enogastronomici da produzioni alimentari tipiche), ma anche all’industria culturale e creativa, sostanzialmente alla filiera Tac (turismo, ambiente e cultura). Si reputa necessaria anche una azione più incisiva di Sviluppumbria rendendo più efficaci gli strumenti di cui dispone. “Fondamentale – ha detto Bracco - è puntare sul capitale umano attraverso un’adeguata formazione”. Particolare attenzione viene anche riservata al sistema finanziario regionale e alle difficoltà del sistema produttivo dovute anche al comportamento bancario verso le piccole e medie imprese. “La Regione – ha assicurato l'assessore - intende fare da garante attraverso un fondo rotativo di 12 milioni di euro. Si tratta di importante un sostegno alle Pmi e quindi al sistema produttivo”.
Nel documento assumono importanza anche il commercio, i centri storici, il turismo. Vengono previste politiche di sviluppo integrate quale strategia da mettere in campo. Per il settore delle costruzioni, particolarmente in crisi si pensa alla diffusione di opere a partire dal restauro dei beni culturali. Per quanto riguarda infine la previsione di un capitolo che preveda risorse per la ricostruzione post sisma del 2009 delle scuole di Marsciano e Deruta, come chiesto dai sindaci delle due città, ma anche dal presidente della Commissione, Chiacchieroni, Bracco ha risposto che “è necessario fare un punto della situazione con i tecnici dell’assessorato e capire in che modo, eventualmente si può intervenire. Sicuramente non con la prosecuzione dell’accisa sulla benzina perché servirebbe comunque una nuova legge”.
Nel corso dell'incontro sono intervenuti alcuni consiglieri regionali.
Manlio Mariotti (Pd): “Oggi di Dap si parla in modo nuovo rispetto al passato, una novità particolarmente positiva. Serve discontinuità, una diversificazione delle politiche da mettere in campo. In questo 2014 bisogna lavorare per aumentare la capacità e l’efficienza della spesa. Bisogna capire bene come intervenire su diseconomie strutturali del sistema; sull’equità e sull’efficienza nell’utilizzo delle risorse; indicare gli asset fondamentali sui quali indirizzare le risorse. Puntare poi su scuola e formazione attraverso la riprogettazione del sistema scolastico; riorganizzazione delle politiche attive del lavoro; riorganizzazione produttiva; intervenire con forza sulle politiche di attrazione di investimenti”.
Paolo Brutti (Idv): “È chiaro che mancano risorse sufficienti per fare grandi interventi. Siamo succubi di una situazione oggettiva. Forse andava definita meglio la discontinuità intelligente. Serve migliorare le politiche legate alle risorse europee. Verificare cioè la bontà degli interventi. Bisogna dire basta a quelli fatti a pioggia e capire bene i risultati frutto delle risorse erogate. Serve più attenzione al prodotto e al risultato, puntando con decisione all’occupazione”.
Raffaele Nevi (FI): “Nella parte del documento dedicata all’economia siamo ancora alle parole e quindi aspettiamo, prima di esprimere il nostro giudizio, che si passi ai fatti concreti. È importante lavorare sulla ridefinizione dei programmi comunitari affinché le risorse vengano spese in modo celere selezionando gli interventi, che non siano più a pioggia, ma mirati e di cui possano beneficiare quelle imprese vere, che stanno cioè realmente sul mercato, da protagonisti. Basta finanziare tutto ed il contrario di tutto”.
Gianfranco Chiacchieroni (presidente Commissione): “Questo documento si basa su strategie utili ad affrontare questa tremenda crisi che anche l'Umbria sta vivendo. Anche se la nostra situazione economica è quanto mai critica e pesante, con questa programmazione si cerca di parlare lo stesso linguaggio delle imprese cercando di dare loro le giuste risposte per accompagnarle verso un nuovo percorso di sviluppo. Per quanto riguarda la ricostruzione post sisma del 2009 delle strutture scolastiche danneggiate, auspico che si possa prevedere un punto nella risoluzione finale che accompagnerà il voto dell’Aula”.
Al termine del dibattito, la Commissione ha deciso, con voto unanime, di rimettersi al parere della Prima Commissione dove il Documento avrà l'approvazione definitiva prima di approdare in Aula.

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