PERUGIA - E' stata respinta con 19 voti contrari e nove favorevoli, stamani in consiglio regionale, la mozione del centro destra (primo firmatario ed estensore Franco Zaffini, Fdi) che chiedeva di aggiornare il piano regionale dei rifiuti, prevedendo, tra l'altro, di produrre Css (Combustibile secondario superiore) da bruciare nei cementifici.

Prima del voto, i gruppi consiliari del Pd e del Psi hanno annunciato, insieme al loro "no" al documento del centro destra, una loro mozione (che verra' trattata prossimamente) sullo stesso tema, "perche' - ha fatto osservare la presidente della giunta, Catiuscia Marini, nel suo intervento in aula - resta aperta l'esigenza di aggiornare il piano rifiuti, individuando il modo piu' efficace ed ambientalmente compatibile di chiudere il ciclo della raccolta".

"Difenderemo, anche in questo frangente, l'Umbria 'verde'": si e' chiuso con questo impegno, stamani in consiglio regionale, l'intervento della presidente della giunta, Catiuscia Marini, che ha preceduto il voto dell'aula sulla mozione (poi respinta) del centro destra sulle modifiche da apportare al piano regionale dei rifiuti. Detto della "necessita' di individuare una soluzione efficace per la chiusura del ciclo per la parte che non riguarda la raccolta differenziata", Marini ha sottolineato che "la questione del Css, sulla quale la Regione non ha competenze normative, e' comunque marginale rispetto ad altri e ben piu' complessi problemi, quali, ad esempio, il riambientamento dei vari siti del territorio umbro, come Orvieto o Spoleto, dove si ospitano discariche per accogliere i rifiuti di tutti gli altri comuni".

La presidente ha poi ribadito che "la soluzione del trattamento termico in Umbria non e' sostenibile dal punto di vista industriale: e comunque, non e' scritto in alcun passaggio del piano regionale rifiuti che si chiude il ciclo utilizzando i cementifici. I quali, casomai, per poter intervenire su questo versante, devono chiedere l'autorizzazione ambientale, che e' in capo ai sindaci dei luoghi dove questi impianti operano". Infine Marini ha rivendicato il fatto che "negli ultimi dieci anni mai l'Umbria, sulla questione della raccolta dei rifiuti, ha vissuto emergenze come invece e' successo in varie altre regioni italiane, ne' e' stata oggetto di richiami dell'Unione europea".

Le dichiarazioni dei consiglieri dei vari gruppi politici prima del voto di stamani a Palazzo Cesaroni sulla mozione del centro destra in tema di rifiuti sono state l'occasione per ribadire le singole posizioni sull'argomento. Gianluca Cirignoni (Lega Nord) ha spiegato il proprio "no" con "la mancanza di garanzie sugli effetti negativi di far bruciare rifiuti nei cementifici", mentre Renato Locchi (Pd) e Massimo Buconi (Psi), annunciando anch'essi voto contrario, hanno presentato una mozione sullo stesso tema. "No" anche da Oliviero Dottorini e Paolo Brutti, dell'Idv, "per la pericolosita' dell'utilizzo del Css nei cementifici", dal comunista Orfeo Goracci ("la prima questione da considerare - ha detto - e' la salute di cittadini") e da Damiano Stufara (Prc), secondo il quale "dell'incenerimento si puo' fare a meno"). Hanno ribadito sostegno alla mozione Raffaele Nevi (Fi), Sandra Monacelli (Udc) e Franco Zaffini (Fdi). "Mi sarei spinto - ha detto quest'ultimo - fino all'eventualita' di sottoscrivere la mozione del centrosinistra annunciata in aula, ma nel giro di pochi secondi me ne sono state sottoposte due versioni diverse. Una cosa e' certa: l'attuale piano va modificato e, anche se questa maggioranza non riesce a trovare la quadra, una soluzione per chiudere il ciclo dei rifiuti va individuata".

 

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