PERUGIA  – Per concedere il parere richiesto dalla Giunta sul Dap 2014-2016, la Terza Commissione di Palazzo Cesaroni aveva chiesto un approfondimento sulle tematiche relative al Prina (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) ed alle Rsa (residenze sanitarie assistite). Stamani, il direttore regionale della Sanità umbra, Emilio Duca, e l'assessore al Welfare Carla Casciari ne hanno illustrato i dettagli. La Commissione presieduta da Massimo Buconi ha espresso parere favorevole a maggioranza: 4 sì e 2 no (Valentino-Forza Italia e Cirignoni-Lega Nord).

 

L'assessore Casciari ha ricordato che il Prina, un atto di programmazione “a cavallo fra sanità e welfare”, viene finanziato con risorse nazionali e regionali. “Nel primo triennio conclusosi (2009-2011) si è puntato sulla presa in carico globale del paziente non autosufficiente, medici e componente sociale, i Comuni, assieme per sviluppare quanto più possibile l'assistenza domiciliare e la tutela dei minori non autosufficienti. I dati in nostro possesso – ha detto l'assessore – dicono che migliora la residenzialità ma sono stati spesi quasi tutti i fondi nel 2011, quindi è stata necessaria una razionalizzazione nelle economie dei fondi Asl per coprire il 2012. La riprogrammazione del 2013 conta sulla delibera di Giunta che assegna quasi 8 milioni di euro per la programmazione annuale, visto che non vi sono certezze sul fondo nazionale. Nel 2014 si può contare su 4 milioni e 750mila euro, quota umbra del fondo nazionale per la non autosufficienza, e ulteriori quote di riparto di altri fondi ministeriali. La programmazione triennale sarà ridefinita nel bilancio della Regione”.

 

E' stato il direttore Duca a illustrare invece nei dettagli la situazione relativa ai posti letto: “Il tetto da raggiungere – ha detto – è 2.280 posti letto in tutta l'Umbria per la non autosufficienza in residenza protetta, 1103 per l'Ausl Umbria 1 e 1167 per l'Ausl Umbria 2 (ex Asl 3 e 4). Oggi, nell'area Umbria 1 sono stati autorizzati all'esercizio 846 posti tra pubblico e privato, 768 dei quali sono convenzionati. Altri 264 posti sono già autorizzati (in totale si arriva a 1110, 7 in più della previsione) ma le opere dovute non sono ancora state completate, quindi mancano di autorizzazione all'esercizio. Nell'area Umbria 2, i 1167 posti sono già tutti autorizzati all'esercizio, formalmente contrattualizzati sono 1033 ma la domanda nelle strutture dell'Ausl 2 è inferiore di almeno duecento unità: sono infatti circa 800 gli anziani per i quali è stata fatta richiesta di posti letto nelle strutture protette. Questo calo, riscontrabile anche nell'Umbria Nord, con tempi di attesa pressoché azzerati sia a Foligno che a Città di Castello – ha spiegato Duca – è probabilmente dovuto alla crisi socio-economica, con molte famiglie che preferiscono tenere gli anziani in casa e utilizzare la pensione come rendita familiare (il costo mensile della retta che dovrebbero pagare si aggira sui 1300 euro al mese, ndr)”.

 

Quanto alle residenze sanitarie assistite, che sono interamente a carico del sistema sanitario regionale, “la programmazione del Prina – ha spiegato Duca – prevede 400 posti letto Rsa in Umbria, quasi la metà sono attivi: 193. Fra il 2014 ed il 2015 saranno attivati tutti i 400 posti previsti. Attualmente ci sono 10 posti-letto Rsa per l'Alto Chiascio (a Gualdo Tadino), 90 nel Perugino, 20 a Marsciano, 8 a Pantalla e 12 nel Trasimeno (a Città della Pieve). In totale 140 posti letto attivi solo nell'Ausl Umbria 1, dove ne erano previsti 233, quindi ne devono essere realizzati altri 93. Di questi 18 saranno realizzati a Umbertide, 16 a Città di Castello, 14 a Branca, 15 ad Assisi e altri 8 sempre a Città della Pieve, per un totale di 81, piuttosto vicino agli obiettivi previsionali. Nell'Ausl Umbria 2 sono solo 53 (25 a Foligno, 18 a Spoleto e 10 a Cascia) sui 177 previsti, ma la situazione è in via di assestamento con i 75 posti letto che arriveranno per Terni dalla struttura pubblica 'Le Grazie', i 10 o 12 previsti ad Orvieto, i 20 posti che offrirà il nuovo ospedale di Narni-Amelia e i 18 posti nella struttura dell'ex ospedale di Foligno”.

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