PERUGIA -  Sviluppare e diffondere su scala nazionale gli strumenti necessari a gestire e prevenire le collisioni tra veicoli e fauna selvatica avvalendosi di adeguate soluzioni tecniche e procedure uniformi: è quanto si propone il progetto "Life Strade" che,  cofinanziato  dalla Commissione Europea,  può contare su risorse pari a quasi  un milione 980 mila euro. "Finora il progetto, che ha  superato i controlli della Commissione Europea attraverso la valutazione del Rapporto iniziale presentato a settembre 2013, si è articolato in  azioni preparatorie e nel  monitoraggio delle aree stradali che saranno interessate dalla sperimentazione - ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini. Da domani, 21 gennaio, si aprirà la fase partecipativa sull'Azione C2 del progetto,  grazie al primo dei quattro workshop in programma a Villa Umbra. Verranno coinvolti tutti gli attori interessati alla gestione del fenomeno, così da raccogliere contributi ed idee utili alla stesura di protocolli da sviluppare nei quattro anni di durata di Life Strade, fino ad  arrivare  alla messa a punto di un vero e proprio  manuale di buone pratiche  da condividere anche con le amministrazioni locali non direttamente coinvolte nell'iniziativa".

 

Al workshop interverranno rappresentanti dei soggetti a vario titolo interessati  dal progetto, che è  coordinato dalla Regione Umbria e di cui sono partner le Regioni Marche e Toscana e le  Province di Perugia,  di Terni, di Pesaro Urbino,  di Grosseto e di Siena. I workshop successivi  verranno realizzati su  base regionale, allargati ai diversi "stakeholders" per approfondire   e  proposte utili  alla redazione e validazione del protocollo ed alla definizione delle strategie per promuoverne l'applicazione nelle diverse regioni e province.

  "La morte della  fauna selvatica a causa di collisioni con veicoli è un problema diffuso in Umbria e nell'intera Europa.  Si tratta di un fenomeno - ha detto Cecchini - che mette a rischio l'incolumità dei conducenti,  minaccia la biodiversità soprattutto nelle aree con alta densità di traffico e, per come è concepito il meccanismo degli indennizzi, rappresenta un costo eccessivo per le pubbliche amministrazioni. Le infrastrutture viarie sono inoltre causa di degrado e frammentazione degli habitat, fonte di disturbo e inquinamento, ostacolo ai movimenti e alla diffusione della fauna. La sfida di Life  Strade, e in particolare dell'AZIONE C2 - ha concluso l'assessore, è  quella di sviluppare,  partendo  proprio dall'esperienza finora maturata,  un sistema innovativo di gestione del fenomeno per ridurne efficacemente gli effetti negativi".

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