CITTA’ DEL VATICANO - E' "una palese ingiustizia" che l'immigrato nato in Italia "non sia considerato a tutti gli effetti cittadino italiano". L'integrazione "non puo' essere un processo soltanto burocratico, ma deve essere e deve diventare un fenomeno normale, naturale". E' necessario "un contributo maggiore di tutta l'Europa" affinche' gli immigrati non possano essere solo accolti ma "anche integrati, trovare un'occupazione, un lavoro, una loro dignita'". L'arcivescovo di Perugia-Citta' della Pieve, Gualtiero Bassetti, che il Papa creera' cardinale nel prossimo concistoro del 22 febbraio, ieri nella giornata mondiale dedicata ai migranti e ai rifugiati, ha celebrato nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia per gli stranieri presenti nella diocesi e ha ripreso le parole di Papa Francesco sulla "cultura dello scarto".

 

Intervistato da Radio Vaticana, monsignor Bassetti ha precisato che solo nella provincia di Perugia ci sono piu' di 70 mila immigrati e rifugiati. "Quindi  per noi - ha detto - e' un problema pastorale aperto: non si tratta piu' di una pastorale straordinaria, ma di una pastorale ordinaria! A Perugia si parlano piu' di cento lingue anche per la presenza dell'Universita' degli stranieri che, grazie a Dio, ha ancora numerosi iscritti; si tratta veramente di entrare in quella che e' la logica del Santo Padre. Quando ci ha parlato della cultura della mentalita' dello scarto, ha detto una cosa terribile: 'Lo scarto non e' nemmeno alla fine un sottoprodotto o un sottouomo; lo scarto e' cio' che butti via, cio' che non ti interessa, cioe' che emargini completamente!'".

 

 La parola "scarto" usata da Bergoglio, ha continuato "e' fortissima", perche' "se all'uomo non viene riconosciuta la sua dignita', l'integrazione non puo' essere un processo soltanto burocratico, ma deve essere e deve diventare un fenomeno normale, naturale se noi consideriamo il mondo come una grande famiglia".

 

E il presule riguardo ai ragazzi immigrati nati in Italia ma non riconosciuti italiani dallo Stato, parla di "una palese ingiustizia, perche' chi e' nato in Italia e' in regola! E' veramente un fatto di ingiustizia che non sia considerato a tutti gli effetti cittadino italiano. Credo che questo sia un impegno che noi dobbiamo portare avanti come societa', ma soprattutto come cristiani e come Chiesa in nome del Vangelo che annunciamo e della pari dignita' di tuttigli uomini".

 

Monsignor Bassetti ricordando infine le immagini tragiche del naufragio di Lampedusa, ha sottolineato le "contraddizioni" italiane "che purtroppo non dipendono solo da questo Paese, perche' per un'accoglienza anche cosi' massiccia e' necessario un contributo maggiore di tutta l'Europa, perche'  questi immigrati non possono essere soltanto accolti, ma poi devono esser integrati, devono poter trovare un'occupazione, un
lavoro, una loro dignita'".

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