di Rosaria Parrilla

 

PERUGIA – Scalda i motori l’area cuperliana vicina a Stefano Fassina, l’ex viceministro all’economia. Ieri sera in un noto hotel del perugino si sono incontrati circa 30 esponenti del Partito democratico umbro per fare il punto, capire quali sono le prossime mosse e soprattutto definire il profilo potenziale del candidato a segretario regionale da contrapporre al renziano Giacomo Leonelli, per il momento l’unico che ha presentato ufficialmente la sua candidatura. Il numero dei partecipanti alla riunione è, dunque, aumentato rispetto a quella che si è tenuta qualche giorno fa (erano in 17), a dimostrazione che il mal contento si fa sempre più evidente. Ieri sera, oltre, ai cuperliani, erano presenti anche sostenitori di Pippo Civati.

In pol position l’ex sindaco di Perugia Renato Locchi e il segretario uscente del Pd Umbria Lamberto Bottini, il segretario comunale Francesco Giacopetti, assente l’assessore regionale Vincenzo Riommi. E ancora sono stati avvistati consiglieri comunali, un assessore provinciale, i palpabili candidati alla segreteria, il folignate Joseph Flagiello e il tifernate Stefano Fancelli, presenti anche esponenti del ternano e di Umbertide. Assenti, invece, come qualcuno ha vociferato Carlo Emanuele Trappolino e Anna Rita Fioroni. Durante le oltre tre ore di discussione non si è fatto riferimento ai nomi, almeno così sostiene chi ha partecipato, questi dovrebbero venire fuori definitivamente lunedì prossimo, anche perché la data ultima per presentare le liste è il 25 gennaio. Precauzioni per non bruciare le palpabili candidature. Per lo più, dunque, si è discusso della volontà politica.

Quello che viene messo in discussione è la mancanza di una discussione intorno ad un tavolo. Il presidente del consiglio provinciale, Leonelli, in poche parole, non rispetta la dialettica interna del Pd. Si tratta di una candidatura unitaria che non piace a nessuno, perché scelta a Roma, senza il confronto interno al partito umbro. Insomma, cuperliani scontenti e civatiani la pensano allo stesso modo: “la candidatura di Leonelli, a prescindere da giudizi di merito, non rispecchia il risultato di una dialettica interna al partito e non si rifà ai problemi attuali della società umbra. Pertanto non si può accettare una figura unilaterale e unica che non rispecchi queste caratteristiche”.

E ancora un esponente del partito fa sapere: “anche molti militanti renziani non sono così entusiasti. E poi c’è anche da dire che ora come ora, ben venga il rinnovamento, ma lo si fa con la politica non con la persona. Non bisogna rinnegare il passato, ma bisogna essere capaci di affrontare le tematiche attuali mettendo in campo politiche odierne. È il momento di dare risposte concrete alle persone, puntando su un programma che parli di lavoro e sociale”. La partita è ancora aperta.

Condividi