CITTA’ DI CASTELLO - Legambiente”Alta Valle del Tevere” condivide le preoccupazioni e le proposte avanzate nei giorni scorsi da vari esponenti politici e sindacali sul rischio reale che in breve tempo la Società di Gestione Pubblica del territorio ( Sogepu ) possa essere fagocitata dalla Gesenu di Perugia. Se questo avvenisse, un ramo di azienda pubblica produttiva e la gestione di un comparto ambientalmente e socialmente così rilevante come quello dello smaltimento di rifiuti, sarebbe sottratto al controllo pubblico e finirebbe nelle mani di chi un’azienda privata che opera sulla base del massimo profitto.

 

 Le decisioni su una questione così rilevante non può rimanere prerogativa nelle mani di pochi tecnici o amministratori, a maggior ragione dopo la sconcertanti vicende che hanno portato all’arresto di Manlio Cerroni, socio di maggioranza di Gesenu. Per questo è condivisibile la proposta di aprire un pubblico dibattito tra le istituzioni ed i cittadini, con il coinvolgimento delle associazioni, dei sindacati, delle imprese e degli esperti.

 

Per quanto riguarda la discarica di Belladanza nel corso degli anni sono state fatte a Città di Castello scelte che non sono andate nella direzione della valorizzazione dell’autonomia territoriale e della realizzazione di un impianto di smaltimento moderno, ambientalmente sostenibile ed economicamente produttivo che possa, come chiediamo da tempo, garantire opportunità di lavoro in loco promuovendo iniziative di riuso del rifiuto. Si avvii dunque un confronto pubblico, nelle sedi proprie istituzionali ed a livello di società civile. Legambiente dichiara fin d’ora la disponibilità a mettere a disposizione la sua esperienza ed i suoi esperti per favorire una politica dei rifiuti economicamente ed ambientalmente sostenibile.

 

Simone Cumbo

Presidente Legambiente “Alta Valle del Tevere”

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