Sanità/ Rosi: “Polemica sterile, Lorenzin dato merito a realtà ben organizzata"
PERUGIA - “Le vecchie schermaglie che fanno parte del teatrino della politica e la polemica sterile non servono a nulla. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (ieri in visita nel capoluogo umbro), non ha fatto altro che constatare la buona organizzazione della struttura ospedaliera di Perugia e ricordare i dati oggettivi che fanno della sanità umbra una delle realtà migliori a livello nazionale. La gestione politica, condannabile per molti versi, è un'altra cosa sulla quale il ministro non ha assolutamente esternato alcun commento”. Così Maria Rosi (Ncd) replicando ad una nota del capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi che aveva definito il ministro Lorenzin “troppo benevola” sul sistema sanitario umbro.
“Il ministro – aggiunge Rosi – non ha fatto altro che mettere a confronto l'ospedale di Perugia con molte altre strutture sparse per l'Italia, constatando che i dati oggettivi pubblicati recentemente dalla stampa hanno trovato perfettamente applicazione nella realtà, sia dal punto di vista organizzativo che per la spesa generale”.
Per Rosi, tuttavia, ciò non toglie che “ci sono importanti criticità sulle quali il centrodestra deve puntare il dito. Innanzitutto – rimarca – bisogna dire basta alle nomine dei primari a livello politico. Per migliorare ancora di più la qualità è necessario puntare sulla meritocrazia e sulle migliori professionalità, come pure bisogna intervenire sulla razionalizzazione delle spese, a partire da quella farmaceutica, senza però, e questo deve rimanere un punto fermo, incidere sulla qualità dei servizi. È chiaro che nel nuovo Piano sanitario regionale si dovrà prevedere un maggiore spazio ai servizi sanitari territoriali che, oltre a rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, incidono positivamente sulla spesa. Il presupposto sul quale tutti, indistintamente dal ruolo e dal colore politico, siamo chiamati ad intervenire è quello che vede al centro di ogni azione il malato e la sua famiglia. Oltre a mantenere lo status di eccellenza che la nostra sanità, per meriti oggettivi, si è costruita negli anni. Grazie soprattutto – conclude Rosi - a chi giornalmente ci lavora con dedizione e professionalità”.

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