Nella mattinata di sabato scorso abbiamo accompagnato due allieve della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia nel complesso di edilizia popolare dell'ex Monina, per un servizio sullo stato di assoluto degrado in cui versa l'opera ad oggi incompiuta ed in cui sono condannate a vivere 40 famiglie che noi consideriamo tutte, a pieno titolo, gualdesi.

Due ore di autentico giornalismo d'inchiesta per confezionare un servizio che rimette al centro dell'attenzione una storia dimenticata da Dio e dagli uomini, una ferita di civiltà che è davanti ai nostri occhi, ma che è stata relegata ai margini degli interessi politici ed istituzionali, tant'è che neanche in questa occasione, nonostante l'invito rivoltogli dalla Scuola, l'ex Sindaco Morroni ha ritenuto doveroso garantire la sua presenza e la sua disponibilità a chiarire le problematiche amministrative eventualmente incontrate nel portare a soluzione l'annosa vicenda.

Le immagini e le impressioni raccolte nel servizio che è stato pubblicato nel TG online della Scuola  e diffuso su youtube lo scorso 13 gennaio descrivono bene questo scandalo e ci raccontano di una situazione intollerabile che pone un pregiudizio grave alla sicurezza dei residenti, a partire dai tanti bambini costretti a vivere in uno stato di pericolo permanente e di forti limitazioni delle attività sociali e ricreative, destinati a crescere in una realtà di abiezione del tutto simile a quelle che si riscontrano negli slums suburbani delle tante periferie miserabili del mondo. I diritti dell'infanzia, in quel contesto, sono del tutto soppressi. Vogliamo continuare a far finta di niente?

Una scelta urbanistica ed edilizia sbagliata, a suo tempo compiuta con la scusa dell'emergenza e con l'obiettivo della cementificazione, un progetto di edilizia residenziale pubblica che fin dalle origini appariva come ghettizzante e del tutto privo di precauzioni sociali, tutti gli intoppi, i fermi e i ritardi del cantiere e delle imprese appaltatrici, i disimpegni della pubblica amministrazione locale ed i rimpalli di responsabilità con gli altri Enti (Regione ed Ater) non possono essere pagati dai residenti cui sono stati assegnati gli alloggi, come se dovessero subire una punizione infinita e scontare la sola colpa di vivere nella necessità di esigere un diritto sociale elementare come quello alla casa e ad un minimo di dignità abitativa.

Nelle tante iniziative in cui abbiamo sollevato questa vera emergenza ed abbiamo voluto dar voce a queste persone abbiamo sempre bandito la polemica politica strumentale e fine a stessa: il completamento del complesso e la salvaguardia della sicurezza, della qualità della vita e della dignità di chi vi risiede è una priorità della prossima Amministrazione comunale ed è un dovere che tutti i candidati si pronuncino a questo merito fin d'ora, senza se e senza ma, come se dovessero sottoscrivere un contratto d'onore col loro stesso sangue.

Al Commissario Salvatore Grillo che vogliamo ringraziare per la sensibilità dimostrata nell'aver messo nella sua agenda la questione della sicurezza degli edifici scolastici non chiediamo certo di risolvere in pochi mesi ciò che due Amministrazioni comunali non hanno adeguatamente affrontato in più di dieci anni. Il nostro invito si limita oggi a farsi carico della verifica di questa emergenza e dell'assunzione di una responsabilità per reimpostare un percorso istituzionale ed amministrativo in grado di impegnare il Comune, l'Ater e la Regione a porre fine una volta per tutte a questo scandalo indegno per la Città civile che pretendiamo di essere.

link del servizio della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.
https://www.youtube.com/watch?v=RkJuwmasjsg&feature=youtu.be

Per la sinistra per Gualdo

Gianluca Graciolini

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