Secondo il M5S, in base alla decisione della Corte, che sanziona i sistemi distorsivi del voto degli elettori, "è chiaramente incostituzionale la prima proposta del segretario del Pd sul Mattarellum corretto con premio di maggioranza, che rende ancor più distorsivo il sistema britannico, producendo un sistema iper distorsivo, che potrebbe facilmente dare una maggioranza assoluta dei seggi ad una forza politica che avesse anche solo il 25% dei voti".

Incostituzionali, sempre secondo il movimento, sarebbero anche i sistemi proporzionali "selettivi se integrati con un premio di maggioranza. Ergo è chiaramente incostituzionale la seconda proposta del segretario del Pd, sul modello spagnolo, già in parte distorsivo di per sé, al quale Renzi, l'arraffatore di seggi, aggiungerebbe generosamente un premio di maggioranza, che lo renderebbe anch'esso iper-distorsivo: di nuovo, col 25% dei voti si può ottenere la maggioranza assoluta dei seggi". Di certo, aggiungono i membri delle prime commissioni M5S, "sarebbero incostituzionali i sistemi proporzionali con doppio turno di coalizione. Ergo è chiaramente incostituzionale la proposta del segretario del Pd sul modello della legge elettorale dei sindaci, che garantirebbe al partito minoritario più votato al secondo turno un premio di maggioranza irragionevole: qui può bastare anche meno del 25% per ottenere il 60% dei seggi".

La conclusione, per il Movimento, è quindi scontata: "Per finire oggi una legge elettorale esiste ed è quella uscita dalla sentenza della corte che prevede un sistema proporzionale puro con le soglie di sbarramento attuali e la possibilità per l'elettore di esprimere una preferenza. Non è un granché, ma almeno è costituzionalmente legittima...".

Dal canto suo il segretario del Pd Matteo Renzi più che al M5S al momento sembra guardare al Nuovo centrodestra. "Noi abbiamo proposto la riforma elettorale, la riforma del Senato e del Titolo V. Se Ncd dice no a una di queste tre proposte, apre un problema. lI Pd si presenta con una legge elettorale solo in condizioni di portare a casa il risultato altrimenti è tempo perso".

Anche Scelta Civica, però, avanza la sua proposta: Mattarellum riveduto e corretto. Un modello che coniuga insieme maggioritario e proporzionale, con un doppio turno (solo eventuale) per assegnare un premio di governabilità ed un ritorno al sistema uninominale, con liste bloccate ma corte, così come consente anche la sentenza della Corte. "Il nostro progetto - sostiene Renato Balduzzi, firmatario della proposta - punta a garantire la governabilità e la rappresentanza, anche attraverso la previsione di un diritto di tribuna, con un sistema bipolare ma non bipartitico, che si oppone alla frammentazione in atto del sistema partitico in senso tri-quadripolare".

Intanto secondo un sondaggio realizzato dall'istituto Ipr per l'Ansa, con l'applicazione della legge elettorale come modificata dalla Consulta il governo Letta non avrebber la maggioranza. Il parlamento, se si votasse oggi, stando alla ricerca sarebbe così diviso: 261 seggi al Pd, 167 a M5S, 159 a Forza Italia, 43 al Nuovo Centrodestra. Il Pd e il Nuovo Centrodestra, che attualmente sostengono il governo Letta, non avrebbero la maggioranza di 316 deputati su 630: insieme, infatti, potrebbero contare su 304 deputati.

E mentre si discute di legge elettorale il Nuovo Centrodestra torna a parlare di riforme costituzionali, annunciando la sua proposta di modifica del Senato: solo 210 eletti e la trasformazione della Camera alta in quella camera di compensazione che manca al titolo V della Costituzione e che diventerebbe Camera di Garanzia e controllo. Sarà eletta assieme ai consigli regionali e avranno diritto a partecipare ai lavori i Governatori regionali e, probabilmente, anche alcuni Sindaci.

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