PERUGIA – Un documento incentrato sulla “discontinuità intelligente” con il passato, che punta a sostenere l'uscita dalla crisi (che dovrebbe concretizzarsi tra due o tre anni) investendo sulle 'punte di freccia', ossia sulle imprese che hanno fatto dell'innovazione e dell'internazionalizzazione la loro strategia. Una serie di azioni che verranno accompagnate da iniziative mirate a salvaguardare il tessuto sociale, con particolare attenzione all'emergenza abitativa e alla non autosufficienza. Così l'assessore regionale alla Programmazione ed organizzazione delle risorse finanziarie, Fabrizio Bracco, ha presentato ai componenti della Prima commissione, presieduta da Oliviero Dottorini, il Documento annuale di programmazione 2014-2016. Il calendario dei lavori prevede una audizione pubblica per il 16 gennaio e la discussione delle proposte di risoluzione che accompagneranno il Dap in Aula per giovedì 23 gennaio.

Durante la seduta di questa mattina, Bracco ha evidenziato che il provvedimento predisposto dalla Giunta di Palazzo Donini si articola in tre parti, relative al contesto nazionale e internazionale, alle politiche di settore e alle indicazioni per la costruzione del prossimo bilancio: “La situazione economica dell'Umbria risente delle debolezze strutturali del sistema, anche se nel 2014 è prevista una lieve inversione di tendenza, che però non riuscirà a fermare la riduzione dell'occupazione, per incidere sulla quale serviranno strumenti nuovi e più efficaci. Una ripresa che toccherà prioritariamente le imprese innovative e con più forte propensione alla internazionalizzazione. In Umbria la crisi si è sovrapposta ed evidenzia segnali di dinamismo di alcuni settori produttivi, che però non hanno trainato tutto il sistema regionale. Le imprese innovative si caratterizzano dunque come 'punte di freccia' in grado trainare le aziende meno dinamiche verso la fine della crisi. Serviranno dunque politiche per la qualificazione delle risorse umane, l'innovazione e l'internazionalizzazione, per superare le criticità che possono ostacolare la ripresa. Tutto ciò senza dimenticare la salvaguardia del tessuto sociale, seriamente minacciata dalle ricadute della crisi economica. Gli interventi da attuare potranno essere sostenuti con le sole risorse comunitarie, quelle previste dal documento 'Verso il quadro strategico regionale' già approvato dall'Assemblea legislativa. Le risorse di cui la Giunta potrà disporre 'liberamente' ammontano a soli 14 milioni, contro i 45 dello scorso anno”.

L'assessore regionale ha concluso evidenziando che “una tappa importante dell'azione di governo della Regione (che per la sua qualità viene classificata tra le prime in Italia) sarà il completamento della riforma amministrativa e della semplificazione, portando a termine il processo avviato con la legge 'n.8/2011' e con la riforma endoregionale. Un percorso che ha subito ritardi a causa delle incertezze nazionali sul destino delle Province, ma che ora può essere ripreso. Nel 2014 particolare attenzione sarà infine rivolta all'approvazione dei testi unici su agricoltura, urbanistica, sanità e servizi sociali”.

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