di Arm.Alle.

 

PERUGIA - La vicenda dei due lavoratori Coop licenziati poco prima di Natale per “furto di merendine” fa discutere ancora. Tempo fa il primo a denunciare quanto accaduto fu il Prc di Terni che chiese il ritiro del provvedimento e l’immediato reintegro sul posto di lavoro dei due lavoratori. Secondo quanto riferito, all’ipermercato era consuetudine che la merce deteriorata, oramai invendibile, fosse a disposizione dei dipendenti. “Ma le regole non scritte – denunciava il Prc all’epoca dei fatti -  smettono di essere valide nei momenti di conflitto ed anzi diventano un’arma impugnata contro i lavoratori, come nel caso in questione. E così si arriva al punto che per il consumo, non autorizzato, di qualche merendina o caramella non più commerciabile, scatti l’accusa di appropriazione privata e si mettano, dopo anni di servizio, due persone (una delle quali sulla soglia della pensione) e le loro famiglie, d’improvviso in mezzo alla strada. Un provvedimento spropositato e di inaudita violenza se si pensa che è stato preso, a quanto pare, senza prima ricorrere al richiamo o applicando sanzioni disciplinari meno gravi del licenziamento”.

Il polverone sollevato dal Prc di Terni sull’inspiegabile silenzio da parte delle istituzioni ha smosso qualcosa. Proprio ieri infatti dal consiglio provinciale di Terni è stato lanciato un altro accorato appello per salvare le sorti dei due lavoratori. “La Provincia faccia da mediatrice e metta in campo azioni tali da riuscire a incidere sulla grande distribuzione”. A dirlo è stato Danilo Buconi (gruppo Misto). “E’ una vicenda grave e la reazione della direzione aziendale è spropositata rispetto al comportamento presunto dei lavoratori, con riferimento al quale si sarebbero potute adottare altre scelte, meno pesanti e meno gravi. La Provincia faccia adesso da tramite tra i due lavoratori licenziati e la direzione della Coop Centro Italia per giungere a un chiarimento definitivo che stimoli l’azienda ad adottare il ritiro del provvedimento. La Provincia stessa - sempre secondo Buconi – deve mettere in campo azioni a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici sia di Coop che in generale della grande distribuzione, qualora il tentativo di mediazione non venga accolto”. 

L’intervento di Buconi è stato apprezzato subito dal segretario provinciale del Prc di Terni, Lorenzo Carletti che ha detto ad Umbrialeft: “Accogliamo positivamente la proposta di Buconi affinchè la Provincia si interessi in prima persona delle sorti dei due lavoratori licenziati. Le istituzioni devono farsi garanti nel salvaguardare il lavoro”. “I licenziamenti all’Ipercoop di via Gramsci – ha detto - , per motivazioni risibili, a noi risultano ancor più inaccettabili, come i tanti altri che avvengono giornalmente, senza alcun clamore, in ogni luogo di lavoro, grazie alla  abolizione di fatto dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori”.

Sostegno e vicinanza ai lavoratori licenziati arriva anche dai soci Coop Centro Italia che si rivolgono direttamente Al Presidente della Coop Centro Italia, al Presidente della sezione soci punto vendita di Terni e ai lavoratori ed alle lavoratrici Coop Centro Italia e iniziano una raccolta firme contro il licenziamento dei due lavoratori.

“Riteniamo  - scrivono i soci in una nota - sia stato un errore il licenziamento in tronco dei due lavoratori  responsabili, a quanto pare, della sottrazione di qualche prodotto alimentare dal magazzino. Pur rappresentando un’infrazione, non è certo pensabile che tale comportamento possa essere punito con tanta determinazione e sproporzione. Auspichiamo che Coop Centro Italia, proprio per i valori che afferma di incarnare e su cui ha costruito la sua immagine pubblica ed il suo marketing, possa tornare indietro sulla decisione optando per altri provvedimenti disciplinari più proporzionati ed adeguati ai comportamenti contestati ai lavoratori licenziati. Vi chiediamo di ritornare sui vostri passi, nello spirito di fiducia e trasparenza a cui noi crediamo di aderire ancora”.

Accorati gli appelli delle forze politiche e delle istituzioni, in attesa che la situazione si risolva quanto prima e per il meglio, rinnova l’appello, il segretario del Prc Carletti, ad “interrompere il provvedimento ingiusto e immotivato” denunciando un licenziamento sbagliato “sia nel merito che nel metodo”. Ricordando che al momento “la vertenza è ancora aperta e il partito non rinuncerà a cercare di difendere i diritti dei lavoratori e delle classi sociali più deboli e provare a dare loro quella rappresentanza politica che oggi non esiste più e di cui ci sarebbe invece estremo bisogno”.

 

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