Di Ciuenlai

Finalmente qualcuno batte un colpo. L’assessore regionale Stefano Vinti, si è accorto che Perugia è solo cemento e centri commerciali, che diventano ideologia : l’ideologia del consumismo (fra parentesi senza consumo, vista la crisi). Si potrebbe obiettare che il suo partito era al Governo nel capoluogo e che quindi poteva tentare di evitare il perseguimento costante di una politica (quel di calce e carrello), che è la principale causa del declino della città. Ma, per la serie meglio tardi che mai, accolgo con favore questo tentativo di aprire un confronto serio su Perugia. Un confronto che non può avere che la rivitalizzazione del centro storico come principale oggetto di discussione

Lui fa alcune proposte, io ne aggiungo altre (le solite) come contributo alla discussione , che allego a questo articolo. Perché per produrre un mutamento ci vuole un progetto. Quel progetto che il Sindaco e l’Amministrazione comunale tutta, non hanno mai avuto e che , purtroppo, non hanno nemmeno mai ricercato. Se si vuole rimediare invece che farsi propaganda con la inutile celebrazione di mega iniziative, come il Consiglio Grande, che non portano da nessuna parte, bisognerebbe aprire una specie di “fase costituente” tra soggetti e persone di buona volontà, amanti e soprattutto conoscitori di Perugia, per produrre una proposta di rilancio, per dare uno stop a quel declino che, al momento, sembra quasi inarrestabile. 

UN CENTRO DA VIVERE UN CENTRO DA ABITARE
Occorre un progetto generale per centro storico che contenga iniziative su abitazioni, rivitalizzazione economica e turistica, iniziative per i contenitori culturali, calendario manifestazioni e norme comportamentali adeguate alla nuova realtà

Innanzitutto bisogna che il Comune si faccia promotore di una partecipazione larga alla discussione con il coinvolgimento delle forze politiche, dell'associazionismo, delle categorie economiche e dei singoli cittadini interessati e che hanno idee da mettere in campo,

Alcune proposte per i settori indicati nel progetto generale:

a) controllo delle abitazioni e della loro abitabilità, controllo sul tipo di contratti , controllo sugli affittuari, agevolazioni per proprietari che intendono rimettere sul mercato immobiliare le loro proprietà in un processo di riabitazione del centro storico; 

b) aumentare consistentemente i posti letto nelle case per lo studente (creandone delle nuove in siti come il Parco di Santa Margherita dove dovrebbero esistere alcuni immobili che possono essere riadattati). Questo per evitare le attuali speculazioni e rimettere in moto il mercato immobiliare del centro;

c) dedicare alcune vie (Via Volte della Pace, Via delle Cantine scc.) alla ricostruzione di un tessuto artigianale tipico con vendita diretta al pubblico. Creare cioè le vie dell'artigianato per una caratterizzazione del centro e per dare un'attrazione in più al turismo; creare, inoltre, una vocazione commerciale del centro magari legata anche ai tipi di manifestazioni che vi si svolgono evitando l'attuale caos che non ha un preciso indirizzo, Mantenere e potenziare le presenze istituzionali ed economiche presenti

c) Costruire percorsi turistici tematici sotto lo slogan "La storia d'Italia raccontata da Perugia". Preistoria Etruschi e Romani, il medioevo, il rinascimento e le signorie, la storia moderna ecc. in modo da favorire una permanenza più lunga dei visitatori.

d) costruire un’offerta culturale sfruttando e mettendo in rete i contenitori che vi sono e quelli che possono essere recuperati (Pavone, Turreno, Lilli, Morlacchi, auditorium di San Francesco, Santa cecilia, Santangelo ecc.) rinvigorendo anche la proposta della stagione all'aperto. In questo quadro si può pensare a biglietti ed abbonamenti multipli per più eventi e per più contenitori. 

e) regolare meglio il calendario delle grandi manifestazioni, riportare la fiera in Corso Vannucci o, in subordine, a Borgo XX Giugno, istituire un calendario dei mercatini su base tematica settimanale o mensile, in modo che si possa offrire un'attrazione continua verso il centro storico, allungando l'ora di chiusura per rendere appetibile e popolare l'acropoli anche dopo cena.
 

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