Si è chiusa ieri mattina la fallimentare esperienza dell’amministrazione guidata dall’ex sindaco  Roberto Morroni. Chiunque è capace di vedere il responsabile di quanto accaduto: il Capo Supremo di questa colorita Armata Brancaleone non può certo pensare di far cadere su altri quelle che sono le sue colpe. I suoi stessi alleati, i pochi rimasti, non hanno potuto che constatare nella volontà accentratrice a tutti i costi, nella scelta dei collaboratori servizievoli, nella nullità dei risultati raggiunti le motivazioni della sconfitta politica e amministrativa dell’ex sindaco Roberto Morroni.

 

E’ già pronta una lunga lista di capri espiatori ma sarà inutile, i gualdesi sanno benissimo chi è il responsabile di tutto questo e non basteranno i sorrisi lanciati dai manifesti che hanno già invaso, e continueranno a farlo, la nostra città. Nella rabbia, negli insulti, nelle parole volgari dei parenti degli amministratori convocati ieri mattina nella sala consiliare, nonostante il risultato già scritto, si riassume tutta la pochezza dell’amministrazione di Roberto Morroni.

 

Ma se ancora ci fosse stato qualche dubbio immediatamente è stato sciolto quando una delle parenti convocate ha pensato bene di affacciarsi ad una finestra del Comune insultando con termini irripetibili chi si trovava in piazza Martiri della Libertà. Questa signora veniva immediatamente seguita dalla amministratrice sua parente, da un’altra finestra sempre del palazzo comunale, che veniva riportata a più miti atteggiamenti dall’intervento del presidente del consiglio.

 

Nelle volgarità urlate a pieni polmoni verso i gualdesi nella piazza si racchiudono i quattro anni e mezzo di questa amministrazione. Questi sono i discepoli dell’ex Sindaco Roberto Morroni, questa è la cultura, di governo e non, che hanno offerto alla città, questo è il ridicolo di cui hanno ricoperto Gualdo ed i suoi abitanti!! Con l’arrivo del commissario prefettizio si chiude una parentesi triste ed avvilente per la nostra città; agli artefici di questo fallimento non resta che tacere, a meno che, preferiscano continuare a coprirsi di ridicolo.

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