Comune Marsciano/Con Tarsu limitato impatto negativo Tares su famiglie e imprese
MARSCIANO - L’Amministrazione comunale ha deciso, per il 2013, di non applicare la Tares come tariffa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La Tares a causa di criteri e parametri di applicazione ministeriali che contestiamo, avrebbe determinato infatti forti sperequazioni sociali, sia fra le famiglie sia fra le utenze non domestiche con aumenti molto forti.
Sia con la Tares che con la Tarsu andava, inoltre, obbligatoriamente applicata per conto dello Stato la maggiorazione di 0,30 euro per metro quadrato. Soldi che non entrano al Comune e che confermano come si sia costretti a fare i gabellieri per conto dello Stato stesso.
Abbiamo perciò deciso di avvalerci dei criteri della “vecchia” Tarsu, con un aumento delle tariffe del 15,5% coprendo il 100% del costo del servizio, dopo che tutte le verifiche hanno dimostrato che, con la TARES, imprese e famiglie con figli avrebbero dovuto sostenere aumenti molto più forti. Tale scelta ha determinato un minor aumento (rispetto all’applicazione della Tares) per i nuclei familiari composti da 3 o più componenti. Un minor onere che oscilla dai 10 ai 170 euro ad unità immobiliare.
Per i nuclei familiari composti da una sola persona, sono state mantenute le agevolazioni precedenti, ovvero una tariffa scontata del 30% per la superficie eccedente i 35 mq.
Inoltre per le situazioni in difficoltà economica è stato aumentato fino a 6mila euro il valore di I.S.E.E. per aver diritto all’esenzione totale della tassa sui rifiuti.
Oltre che per le famiglie più numerose, l’applicazione della Tares avrebbe determinato una situazione problematica anche per le imprese dove avremmo avuto forti penalizzazioni per le attività artigianali, commerciali, industriali, per bar, ristoranti e altre categorie produttive e invece moltissimi risparmi per banche ed assicurazioni unitamente comunque ad un innalzamento medio di tutte le altre tariffe. Anche in questo caso ci sarebbero stati aumenti ben superiori al 25% applicato alle sole categorie oggetto degli esempi sotto riportati.
Bar (50mq) – Tarsu € 451,00; Tares € 693,00
Ristorante (80 mq) – Tarsu € 722,00; Tares € 1.471,20
Magazzini (300 mq) – Tarsu € 285,00; Tares € 732,00
Siamo i primi a comprendere come gli aumenti, ai quali siamo sottoposti tutti, siano la cura sbagliata in un momento già così difficile.
L’Amministrazione ritiene di aver operato con oculatezza evitando, per quanto possibile, aumenti ancora più elevati sopratutto per famiglie con figli e imprese. Tutto ciò continuando nello sforzo di contenere quanto più possibile le spese con risparmi che hanno toccato tutti i settori della vita dell’Ente. Evidenzia inoltre che la questione è nazionale, come testimonia qualsiasi organo di informazione. Ovunque si sono avuti aumenti e spesso, come detto, ben più elevati dei nostri. Contenimento delle spese che riguarda anche il servizio rifiuti gestito dalla Società SIA, con costi procapite sotto la media regionale e considerato uno dei migliori presenti in Umbria (per questo anche replicato da molte altre realtà). Ricordiamo come SIA gestisca 8 degli 11 Comuni umbri (Marsciano compreso) che hanno raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata.
L’Amministrazione continua inoltre a denunciare, come fa da anni, che i continui tagli al Comune e la conseguente necessità di aumenti impositivi e tariffari per non rinunciare a servizi fondamentali siano un modo per aggravare la crisi e non per risolverla. I Comuni diminuiscono spese e indebitamento a differenza di quanto fa ancora oggi lo stato centrale.
Gli uffici e gli amministratori sono a disposizione di tutti i cittadini per ogni ulteriore informazione e chiarimento e anche per verifiche puntuali su quanto si sarebbe pagato con la Tares.
Riportiamo di seguito alcune domande frequenti e informazioni utili
1) Il valore di 6.000,00 euro ISEE per avere diritto all’esenzione Tarsu significa avere un reddito inferiore a 500,00 euro al mese? NO, l’ISEE non è il reddito ma è un indicatore che valuta complessivamente la ricchezza del nucleo familiare. Consigliamo di rivolgersi a patronati, sindacati, centri specializzati per ottenere la propria certificazione di Isee.
2) Entro quando devo presentare la domanda per aver diritto all’esenzione? La domanda va presentata all’Ufficio comunale competente entro il 31 gennaio 2014.
3) Quanto ho pagato a luglio e a settembre è stato detratto dall’importo dovuto a saldo? Sì, infatti se si sommano gli importi dei tre modelli F24 allegati alla lettera si avrà precisamente la cifra indicata con la voce “saldo a conguaglio”.
4) Come posso verificare se le bollette inviate a casa contengano un errore? In caso di utenze domestiche occorre moltiplicare la superficie soggetta a tassazione indicata nella terza colonna della tabella “dettaglio utenze” per € 2,63 (che è la tariffa già comprensiva del 5% di addizionale provinciale e del 10% addizionale ex ECA). Il risultato di questa somma è l’importo totale Tarsu del 2013. A questa cifra va poi aggiunta la maggiorazione dello Stato che si applica “una tantum” nel 2013 di 0,30 euro al mq e che va pagata direttamente allo Stato mediante l’apposito modello F24 già precompilato ed inviato.
5) Gli avvisi recapitati in questi giorni non rappresentano cartelle di pagamento ma avvisi bonari. La scadenza del 16 dicembre riguardava solo la quota dello Stato (i 0,30 euro al mq) e una precisa disposizione dice che non si applicano sanzioni a coloro che pagheranno questa imposta comunque entro il 16 gennaio 2014. Invece Le rate della Tarsu vera e propria hanno scadenza 31 gennaio e 31 marzo 2014.

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